Gay Pride, preparativi e polemiche Il sindaco manderà un messaggio

  

MILANO – Tutto pronto o quasi per il «Gay Pride» di Milano. Da qualche giorno in corso Buenos Aires, punto di partenza del prossimo «Christopher Street Day – LGBT Pride» del capoluogo lombardo, in programma sabato 25 giugno (partenza da piazza Lima alle 16.30) con il patrocinio del Comune di Milano, sono comparsi filari di bandiere arcobaleno, allestiti anche con la collaborazione dell’associazione dei commercianti di zona. «La bandiera arcobaleno a sei colori – spiegano i portavoce dell’evento, Stefania Cista, Marco Mori e Antonia Monopoli – rappresenta in tutto il mondo i colori della comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trans). Vederla sventolare per la settimana del pride e il riconoscimento del Patrocinio (del Comune di Milano, ndr) rappresentano un punto di partenza importante: le persone lgbt possono vivere in una città che vuole incominciare a considerarle parte integrante e visibile della città».

LA DECISIONE – Il patrocinio del Comune, che non prevede contributi in denaro, è stato deciso nella prima riunione della nuova giunta, il 15 giugno. Il sindaco Giuliano Pisapia aveva spiegato: «Dopo il grande successo della manifestazione di Roma, nei confronti della quale lo stesso sindaco Gianni Alemanno ha avuto parole di apprezzamento, anche Milano ha ritenuto opportuno patrocinare il Gay Pride». Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, di area cattolica, aveva aggiunto: «Non dare il patrocinio sarebbe stato discriminatorio. Darlo non è necessariamente una condivisione di principi. E la responsabilità organizzativa è dell’associazione, non del Comune». L’Arcigay, rallegrandosi perché «dopo anni di oscurantismo con Letizia Moratti, il vento è davvero cambiato», aveva invitato Pisapia a unirsi alla manifestazione. L’esponente del Pdl di area ciellina Carlo Masseroli invece aveva lanciato una provocazione: «I cattolici sono ancora in festa?».

MESSAGGIO DEL SINDACO – Gli organizzatori hanno rinnovato l’invito al sindaco: «Giuliano Pisapia sarà il benvenuto e auspichiamo, come suggerito nell’incontro con lui avuto il 30 aprile, una sua presenza e un suo saluto». Il sindaco però ha impegni fuori città: è pronto un suo messaggio per i partecipanti. Al corteo parteciperà l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Continuano nel frattempo gli ultimi preparativi per la manifestazione. «Guidati da una banda di 23 elementi – raccontano i portavoce – inizieremo il nostro percorso con i ragazzi nati nel 1990»: è l’anno in cui l’OMS depennò l’omosessualità dall’elenco delle malattie. I ragazzi «indosseranno» un cartello stradale con la scritta «stop omo-transfobia» in riferimento alle aggressioni omofobiche e transfobiche, e alla legge in discussione in Parlamento in questi giorni. «Questi ragazzi sono nati e cresciuti negli anni in cui si sono abbattuti confini e le frontiere – spiegano gli organizzatori -. Sono cittadini del mondo, figli delle differenze, cittadini Europei. Vogliamo iniziare il nostro corteo con loro, con un messaggio di fiducia verso il futuro sperando in un cambiamento della situazione di questo Paese». Quindi,

CRITICHE A PISAPIA – Le polemiche sul patrocinio del Comune giovedì sono state rinfocolate a distanza dal movimento «Militia Christi» (che rifiuta l’etichetta di «estrema destra» identificandosi invece come «movimento politico cattolico»). Criticando la scelta dell’assessore del Comune di Roma Gasperini di andare a inaugurare il «Gay Village», il movimento cita il neosindaco del capoluogo lombardo: «Gasperini, nel tentativo di emulare Pisapia, si sentiva “in obbligo” di presenziare. Il Movimento esprime piena solidarietà ai militanti cattolici del nord Italia, ostacolati in ogni modo nel loro legittimo tentativo di manifestare contro l’oscena parata omosessuale milanese». […]


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