Gli hotel di Roma i più omofobi

  

Nonostante il turismo gay internazionale porti ogni anno nelle casse italiane 3,2 miliardi di euro (il 7%del fatturato complessivo secondo i dati anticipati da NoFrills, l’expo di Bergamo sul turismo), gli alberghi italiani e in particolare quelli romani si dimostrano tra i più «omofobi» in Europa. A certificarlo è stata l’Arcigay nazionale, presieduta da Paolo Patanè, commentando i dati sul tasso di omofobia delle strutture alberghiere diffusi dal portale Hrs. com (Hotel R e s e r v a t i o n S e r v i c e -www. hrs. com), leader in Europa per prenotazioni alberghiere. Secondo HRS. com, infatti, a Roma su oltre 600 alberghi partner, soltanto il 12%del totale inserisce tra le caratteristiche della propria offerta la dicitura «hotel per gay e lesbiche» . Il tutto alla vigilia della stagione turistica e all’indomani dell’EuroPride 2011, la parata gay, lesbo e trans che ha portato nelle vie della Capitale, secondo le stime degli organizzatori, oltre 1 milione di turisti. Sonora la bocciatura di Patanè. «Registriamo continuamente segnalazioni di casi di omofobia nelle strutture ricettive, un numero infinito di casi fastidiosi, anche in strutture impensabili, eleganti, che in teoria dovrebbero avvalersi di personale formato e preparato. Le persone gay, lesbiche e trans che si recano negli alberghi vivono troppo spesso situazioni imbarazzanti: coppie dello stesso sesso prenotano una camera matrimoniale e si vedono assegnare una doppia perché il personale, vedendo due uomini o due donne, presumono che la richiesta debba essere reinterpretata e riformulata» .


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