La giunta Pisapia concede il patrocinio al Gay Pride

  

MILANO. Tra le prime delibere approvate dalla giunta guidata dal sindaco Giuliano Pisapia c’è il patrocinio al Gay Pride che si svolgerà sabato 25 giugno a Milano. Una mossa destinata a far discutere e che arriva dopo 18 anni di silenzio da parte dell’amministrazione comunale che si era sempre rifiutata di concedere il proprio benestare a simili iniziative.
Pisapia ha difeso la sua scelta, ricordando il recente successo dell’Europride di Roma, per il quale hanno avuto parole di apprezzamento sia il sindaco Gianni Alemanno che la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. «Dopo il grande successo della manifestazione di Roma – ha detto il primo cittadino – anche Milano ha ritenuto patrocinare il Gay Pride che si svolgerà il prossimo 25 giugno». A dare fuoco alle polveri l’ex assessore all’Urbanistica, il pidiellino Carlo Masseroli che si domanda se «i tanti cattolici che hanno esultato per la vittoria di Pisapia» adesso abbiano iniziato a farsi delle domande. Entusiasmo alle stelle per l’Arcigay che saluta «il vento del cambiamento» e si spinge sino ad invitare il sindaco al corteo. «Milano ha finalmente un’amministrazione che risponde alle nostre domane come tutte le città europee» ha detto il responsabile cittadino Marco Mori. (C.Ar.)

La giunta vara l’austerity delle consulenze

Polemica per il patrocinio al Gay Pride del 25 giugno
DI CINZIA ARENA
T aglio delle consulenze, qualche ritocco alle deleghe e il patrocinio al Gay Pride. La giunta Pisapia ha mosso ieri i suoi primi passi. Seduta ‘istituzionale’, per riavviare la macchina comunale dopo il cambio della guardia. La prima decisione presa è all’insegna dell’austerity: i dirigenti esterni e i super-consulenti guadagneranno dal 10 al 15% in meno rispetto alla passata amministrazione guidata da Letizia Moratti. I primi a sperimentare il taglio di stipendio sono stati i due manager nominati ieri, entrambi uomini di fiducia di Pisapia: Davide Corritore che sarà il city manager e Maurizio Baruffi che svolgerà il ruolo di capo di gabinetto del sindaco. Il primo percepirà uno stipendio annuo lordo di 210 mila euro (contro i 230 del suo predecessore Antonio Acerbo), il secondo di 140 mila euro, laddove a Alberto Bonetti Baroggi era stato riconosciuto un compenso di 160 mila euro.
«In un momento di crisi – ha affermato il vicesindaco Maria Grazia Guida – abbiamo scelto di lavorare in sobrietà non solo per un problema economico ma anche per un segnale che vogliamo lanciare alla città». Stesso trattamento verrà riservato a tutte le future assunzioni, a partire dall’ufficio comunicazione e dal capo della segreteria (che dovrebbe essere Gianni Confalonieri). La seduta di ieri è servita anche a disegnare con precisione le deleghe degli assessori. «Impianto confermato» hanno ribadito i diretti interessati. Ma qualche distinguo è stato fatto in particolare sul peso che Stefano Boeri avrà nell’organizzazione di Expo, («promozione, valorizzazione, diffusione della manifestazione prevista nel 2015 e condivisione dei suoi risultati» è l’e- lenco dei suoi compiti) visto che il sindaco ha tenuto per sé la delega alle partecipate e sarà quindi il referente per Expo 2015 e per la newco.
Tra le prime delibere approvate dalla giunta, che ha definito anche il documento d’indirizzo che verrà discusso nel corso della prima seduta del Consiglio comunale di lunedì prossimo, il patrocino alla manifestazione cittadina del Gay Pride che si svolgerà sabato 25 giugno. «Dopo il grande successo della manifestazione di Roma – ha detto Pisapia – nei confronti della quale lo stesso sindaco Gianni Alemanno ha avuto parole di apprezzamento, anche Milano ha ritenuto opportuno patrocinare il Gay Pride». Negli anni scorsi il mancato patrocinio, negato dall’ex sindaco Letizia Moratti, aveva suscitato forti polemiche nella comunità omosessuale. Che ieri ha invece esultato alla notizia: «Per 18 anni abbiamo tentato di prendere contatti con l’amministrazione comunale, ma non abbiamo mai ottenuto una risposta. Adesso il vento è cambiato », ha detto Marco Mori, presidente di Arcigay Milano invitando Pisapia a partecipare al corteo che si snoderà da corso Buenos Aires al Castello Sforzesco. Polemico Carlo Masseroli che si è domandato se «i tanti cattolici che hanno acclamato Pisapia siano ancora in festa».


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