Scritte omofobe sui muri, Arcigay Pavia protesta

  

PAVIA DILAGA IL fenomeno delle scritte omofobe sui muri della città. Il numero di graffiti dal contenuto offensivo nei confronti degli omosessuali sta diventando elevato, al punto che il socio fondatore di Arcigay Pavia Giuseppe Polizzi e l’attivista Luca Contardi hanno deciso di chiedere l’intervento dell’amministrazione comunale per ripulire i muri. «È assai frequente imbattersi in una o più scritte percorrendo anche distrattamente alcune strade del centro scrivono i due esponenti di Arcigay in un comunicato . Succede nelle vie della Rocchetta, Rusconi, Capsoni, Defendente Sacchi e Mentana. Ma non mancano scritte ingiuriose attorno alla struttura universitaria di San Tommaso, come alla scuola media “Casorati”. È facile leggere sui muri offese come “ricchione” e “checca” variamente accompagnate da formule che si riferiscono con scherno a precise abitudini sessuali». Stanchi di leggere queste scritte, i due ragazzi hanno deciso di chiedere formalmente a Palazzo Mezzabarba «una campagna di rimozione dei murales, per combattere l’odio omofobo che dilaga nelle forme più disparate e impoverisce una comunità attenta nel proteggere minoranze e diversità».


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