La Beata Vergine, dove prima c’era Arcigay

  

Nel 1982, non senza polemiche, il sindaco Renato Zangheri assegnò al Circolo Arcigay di Bologna la sede di Porta Saragozza. Per la prima volta in Italia un’amministrazione comunale destinava una struttura pubblica all’associazionismo omosessuale. Dopo vent’anni, nel 2002, Giorgio Guazzaloca trasferì l’Arcigay alla Salara e destinò Porta Saragozza al Museo della Beata Vergine di San Luca. Si voleva così assecondare la sensibilità dei fedeli, che a quel luogo attribuivano un valore simbolico. Poco dopo questi ottennero anche la stravagante statua di Padre Pio a presidiare i giardinetti lì accanto. Il Museo ripercorre la storia del culto dell’immagine della Madonna, venerata sul colle della Guardia dalla fine del XII secolo. Il percorso espositivo si snoda tra stampe, cartoline, santini, opuscoli e altri oggetti. Dalla visita scopriamo anche che i trasferimenti in città della Madonna iniziarono nel 1433 e che fino al 1715, anno di costruzione del portico, transitarono da Via Sant’Isaia. Porta Saragozza fu edificata in forme medievali nel 1858. Museo della Beata Vergine di San Luca Piazza di Porta Saragozza, 2/a Orario: martedì-sabato 9-13, domenica 10-18 Ingresso gratuito


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