Viareggio, Gay Pride per 20mila

  

di Donatella Francesconi
VIAREGGIO Sfileranno in ventimila, questa la previsione del Comitato organizzatore del Gay Pride Toscana, sabato a Viareggio. Da piazza della stazione (ritrovo alle 18) a piazza Maria Luisa, percorrendo tutto il Lungomare, con i camion colorati e la musica che mette voglia di ballare. Sul palco, tra tanti personaggi nazionali (la star sarà Vladimir Luxuria) anche il presidente della Regione, Enrico Rossi, ed il sindaco Luca Lunardini, a fare gli onori di casa. Con un unico neo: il fatto che a ieri, giorno della conferenza stampa di presentazione dell’evento, il patrocinio dell’amministrazione di centrodestra non era ancora arrivato. «Ritardi degli uffici», spiegano ad una sola voce il primo cittadino e l’assessore al turismo. Ritardi che oggi dovrebbero trovare soluzione, all’ultimo “tuffo”. Resta, tutto aperto, il problema della bandiera “Rainbow”, simbolo del movimento omosessuale: gli organizzatori chiedono di issarla sul pennone della centralissima piazza Mazzini. Ma il Comune, al momento, nega il permesso. Segnali di nervosismo: e sembra passato un secolo da quando lo stesso Lunardini, fresco di elezioni, salutava dalla terrazza dello storico Mama Mia sulla Marina di Torre del Lago, lembo di terra “Gay friendly” tra dune e pineta. Da allora alla vigilia del Gay Pride toscano per le strade di Viareggio, sotto i ponti è passata tutta l’acqua del contenzioso sull’attività dei locali della Marina che la Procura di Lucca ha finito per chiudere da settembre 2001 alla vigilia di questa estate. È per non perdere un’esperienza lunga dieci anni e quel senso di libertà che sulla Marina si è a lungo respirato – ha raccontato Regina Satariano, presidente del Consorzio “Friendly Versilia”- che sono state chiamate a raccolta tutte le associazioni nazionali del mondo gay, lesbo, transessuale e transgender. Che A Viareggio celebreranno anche i quindici anni di registro delle unioni civili a Pisa, portando sul palco anche il sindaco Filippeschi e chiedendo «che ogni Comune toscano assuma come proprio questo strumento» che garantisce il diritto di essere coppia di tutti coloro che decidono di non sposarsi o che non possono farlo perché la legge italiana ancora lo vieta. Tra le adesioni individuali, tra le tante, quella del segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, Anna Paola Concia, deputata del Pd, Franco Grillini, consigliere regionale Emilia Romagna, Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay, Cristina Scaletti, assessore regionale al turismo, cultura e commercio in Toscana, Ivan Scalfarotto, vice-presidente del Pd, Nichi Vendola, presidente di Sel, Alessandro Santoro, prete delle Piagge (Firenze), gli onorevoli del Pd Susanna Cenni, Donella Matterini, e tutto il gruppo dell’Italia dei valori in Regione.


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