5 dicembre, Istituto Nazionale Tumori, Fondazione Pascale: medicina di genere e salute di genere. Prospettive in oncologia.

  
Lo sapevate che le persone LGBTQIA+:
– aderiscono meno ai programmi di screening per patologie oncologiche?
– hanno maggior rischio di sviluppare tumori associati al consumo di alcool e fumo?
– hanno un maggior rischio di sviluppare tumori associati al virus dell’HIV e dell’HPV?
– subiscono spesso ritardi nel loro percorso di diagnosi e cura di patologie oncologiche?
Nonostante le esigenze sanitarie siano riconosciute come uguali per tutti gli individui, diversi studi in campo oncologico affermano che le persone transgender e gender-diverse vivono importanti disparità di salute nel continuum di cure legato al cancro.
Esiste infatti, ancora oggi, una scarsa sensibilità culturale ed una quasi completa mancanza di conoscenza da parte degli operatori sanitari dei bisogni delle minoranze di genere. Per le persone transgender e gender diverse ciò rappresenta un ostacolo ai percorsi di prevenzione, di cura e può impattare sfavorevolmente sulla sopravvivenza correlata ad una diagnosi oncologica.
Ognuno di noi ha il dovere morale e civile di contribuire ad arricchire le conoscenze in tal senso e, per far ciò, abbiamo bisogno di fotografare la realtà degli individui appartenenti alla comunità LGBTQIA+ al fine di conoscere qual è l’impatto che l’identità di genere ha sui percorsi oncologici di screening o cura ed implementarli.
E’ stato creato un sondaggio totalmente anonimo (non viene infatti richiesto alcun dato personale identificativo) disponibile su pc o cellulare al seguente link https://forms.office.com/e/nhJEqjCgk4?origin=lprLink a cui vi chiediamo di rispondere entro il 02 dicembre se siete residenti in Campania.
L’obiettivo è quello di ridurre le disparità nei percorsi oncologici, di promuovere percorsi adattati e, soprattutto, di condurre una ricerca di qualità che tenga conto delle disparità di genere.

Articolo tratto da https://www.arcigaynapoli.org/


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