Importante appuntamento con la poesia lgbt: Lillo Di Mauro il 22 Febbraio a Poete’

  

Mercoledì  22 febbraio 2023

ore 18:30

 

POETÈ a Il Tempo del Vino e delle Rose presenta

 

L’ORIZZONTE ROSATO DEL TEMPO

di Lillo Di Mauro

(Baldini+Castoldi)

 

Interverranno:

 

Lillo Di Mauro

 

Antonello Sannino

(Presidente Antinoo Arcigay Napoli)

 

Coordina: Claudio Finelli

La nuova raccolta poetica di Lillo Di Mauro, intellettuale formatosi nella temperie rivendicativa degli anni ’70, oggi impegnato in politica come vicesindaco della sua Sutri, è un’opera complessa, in cui convergono e si intrecciano motivi ricorrenti della poetica dell’autore, un’opera che va letta come una lunga e inquieta confessione in versi o – meglio – come un autoritratto in cui Di Mauro rivela con bruciante lucidità il suo universo interiore, le sue paure e le sue ritrovate certezze.

La temperatura del canto di Lillo Di Mauro, che si leva con tormentatissima determinazione in quest’opera dal titolo decisamente evocativo, L’Orizzonte rosato del tempo, raggiunge il lettore in tutta la sua calibrata tensione emotiva e intellettuale, già a partire dalla prefazione di Vittorio Sgarbi che, pur marcando la corrusca afflizione che attraversa i componimenti («Quello di Lillo è, senza consolazione, un canto disperato, cui può soccorrere soltanto il tempo con la fine dei rimpianti e la smemoratezza») riconosce nei versi dell’intellettuale laziale un ipotetico segno di riconciliazione, lo squadernarsi di un nuovo orizzonte possibile in cui si riscatta e pacifica l’interminabile catabasi dello spirito lacerato («E anche i testi, rispetto a quelli con cui si è presentato negli ultimi decenni, appaiono pacificati, pur sempre carichi di ossessioni, sensi di colpa, rimpianti, desideri frustrati, turbamenti che non si compongono.»).

Come giustamente nota Luca Cesari nell’introduzione, la raccolta di Di Mauro, «poeta del Lazio vetus», il cui immaginario ha le scaturigini tra le querce e i colli della terra natìa, si definisce alla stregua di un «teatro di formazione in cui i vizi sono crepati come gli etruschi sepolcri» e in cui il poeta si immerge con la scabra lucidità del suo ingegno, provando una sistemazione in episodi successivi a «cominciare dai temi dei suoi amores già noti per altre sue raccolte».

(Claudio Finelli, da Le Monde Diplomatique, dicembre 2021)

Ingresso Libero

 

Info: [email protected]

 

 

 

 

Articolo tratto da https://www.arcigaynapoli.org/


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