Welfare, Arcigay lancia un questionario nazionale per censire bisogni e risorse della comunità lgbti over 50

  

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Bologna, 24 gennaio 2019 – Un sondaggio anonimo, rivolto a tutta la popolazione maggiorenne, sia LGBTI sia eterosessuale  (lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali), in Italia e all’estero, attraverso il quale sondare la percezione, le risorse e i bisogni della comunità LGBTI anziana ed elaborare, sulla base di quanto raccolto, risposte efficaci. E’ questa l’azione che Arcigay promuove in questi giorni nell’ambito del  progetto Silver Rainbow. Azioni multilivello per l’invecchiamento positivo della popolazione anziana LGBT, il contrasto alle solitudini involontarie, il dialogo intergenerazionale e la promozione dell’accoglienza e della visibilità in contesti non LGBTI, realizzato dall’associazione, in collaborazione con Arci pesca FISA e  con il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Quanto sono visibili le persone anziane LGBTI? Siamo preoccupati di invecchiare? Uomini e donne nello stesso modo? Sono più soddisfatti della propria vita sessuale i giovani, gli adulti oppure gli anziani? E per quanto riguarda l’amore? Sono questi alcuni dei temi che la ricerca vuole approfondire. Il processo di invecchiamento, infatti,  può essere di per sé una condizione che porta gli individui a un rischio di invisibilità, solitudine involontaria, esclusione sociale o discriminazione. La terza e quarta età LGBTI è questione ancora più complessa e relativamente nuova che va affrontata su più livelli: oggi le persone LGBTI senior sono tendenzialmente invisibili. E’ una invisibilità doppia, come persone LGBTI e come persone anziane: come persone LGBTI sono spesso invisibili alla società e anche ai volontari delle associazioni che fanno attività con persone anziane, ma sono invisibili in quanto anziani e talvolta anche in quanto persone LGBTI alla stessa comunità LGBTI, abituata ad una comunicazione giovanilista e ad un linguaggio che è già quello di una generazione più o meno apertamente LGBTI. La solitudine involontaria per l’anziano LGBTI è dunque un rischio concreto e doppio. “Mancano modelli di riferimento sull’invecchiare bene per le persone LGBTI, – sottolinea Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay –  per quanto esistano esperienze che affrontano per esempio il tema dell’abitare della terza e quarta età LGBTI guardando al co-housing intergenerazionale o a modelli similari. E del resto l’anziano LGBTI già oggi mostra di avere risorse e capacità di resilienza, che però conosciamo poco e che andrebbero approfondite in un’ottica di empowerment. L’idea del progetto è di affrontare questa invisibilità e contrastare le solitudini involontarie a più livelli: conoscere meglio i bisogni dell’anziano LGBTI; promuoverne la visibilità, il benessere e l’integrazione nella comunità LGBTI favorendo il dialogo intergenerazionale e percorsi abitativi adatti; promuoverne la visibilità, il benessere e l’integrazione in contesti non tipicamente LGBTI grazie ad una maggiore contaminazione culturale, fatta grazie a laboratori, formazione e campagne di comunicazione in quei contesti”. Dopo questa prima fase di somministrazione dei questionari, il progetto proseguirà con dei focus group realizzati in alcune città campione, per poi arrivare a creare materiali di formazione e comunicazione. Il questionario è disponibile online al link   https://goo.gl/zPtHGF . Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili all’indirizzo: https://www.arcigay.it/cosafacciamo/salute/silver-rainbow/#.XENHHlVKjDd)


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