Nuova sede per l’Arcigay a Bologna

  
La nuova sede del Cassero

La nuova sede del Cassero

Dando seguito alla richiesta di spazi più adeguati ad una comunità in espansione, il Comune ha assegnato oggi al circolo Arcigay "Il Cassero" di Bologna lo storico edificio della Salara, grande il doppio del Cassero e altrettanto centrale: nella nuova sede sarà ospitata (oltre ad un Centro di Documentazione, un Consultorio per la salute delle persone omosessuali, il circolo Arcilesbica di Bologna, in attesa di una propria sede, ed Arcilesbica Nazionale) anche la sede del'Arcigay Nazionale.

"Si tratta di un risultato importante, dal'alto valore simbolico – ha dichiarato il presidente nazionale del'Arcigay Sergio Lo Giudice – . Il Comune riconosce che la comunità gay ha avuto un importante ruolo in città, sul piano sociale e su quello culturale e agevola così il rafforzamento e 'espansione del'organizzazione. ' molto significativo il fatto che il rapporto non sia di semplice locazione. Il Comune, infatti, adotta il progetto presentato dal circolo e mette 'edificio a disposizione perché 'Arcigay bolognese lo realizzi.
Siamo di fronte ad un pieno riconoscimento della funzione sociale del'Arcigay e al'assunzione della questione omosessuale come elemento importante del'azione sociale della città. Aspettiamo adesso che il Comune dia luogo agli impegni presi con Arcilesbica fornendo anche al'associazione delle donne omosessuali una sede adeguata".

Ven'anni fa, il 28 giugno 1982, la concessione, da parte del Comune di Bologna, del Cassero di Porta Saragozza, una delle storiche porte della città, al'allora collettivo omosessuale "XXVIII Giugno" aveva rappresentato una rivoluzione nella storia dei rapporti fra comunità gay e istituzioni pubbliche.
Per la prima volta un Comune (guidato allora da Renato Zangheri) riconosceva la funzione sociale del'associazionismo omosessuale dando in affitto un luogo centrale e prestigioso. Al'inaugurazione avevano partecipato folte delegazioni delle associazioni gay, lesbiche e transessuali di tutta Italia, felici di condividere quel momento così importante. I collettivi gay uscivano dalla marginalità in cui erano stati confinati per riconoscersi in quel torrione, segno di visibilità e di partecipazione sociale. Oggi, un altro passo in avanti.

Arcigay Nazionale
Ufficio Stampa

La nuova sede del Cassero

La nuova sede del Cassero

Dando seguito alla richiesta di spazi più adeguati ad una comunità in espansione, il Comune ha assegnato oggi al circolo Arcigay "Il Cassero" di Bologna lo storico edificio della Salara, grande il doppio del Cassero e altrettanto centrale: nella nuova sede sarà ospitata (oltre ad un Centro di Documentazione, un Consultorio per la salute delle persone omosessuali, il circolo Arcilesbica di Bologna, in attesa di una propria sede, ed Arcilesbica Nazionale) anche la sede del'Arcigay Nazionale.

"Si tratta di un risultato importante, dal'alto valore simbolico – ha dichiarato il presidente nazionale del'Arcigay Sergio Lo Giudice – . Il Comune riconosce che la comunità gay ha avuto un importante ruolo in città, sul piano sociale e su quello culturale e agevola così il rafforzamento e 'espansione del'organizzazione. ' molto significativo il fatto che il rapporto non sia di semplice locazione. Il Comune, infatti, adotta il progetto presentato dal circolo e mette 'edificio a disposizione perché 'Arcigay bolognese lo realizzi.
Siamo di fronte ad un pieno riconoscimento della funzione sociale del'Arcigay e al'assunzione della questione omosessuale come elemento importante del'azione sociale della città. Aspettiamo adesso che il Comune dia luogo agli impegni presi con Arcilesbica fornendo anche al'associazione delle donne omosessuali una sede adeguata".

Ven'anni fa, il 28 giugno 1982, la concessione, da parte del Comune di Bologna, del Cassero di Porta Saragozza, una delle storiche porte della città, al'allora collettivo omosessuale "XXVIII Giugno" aveva rappresentato una rivoluzione nella storia dei rapporti fra comunità gay e istituzioni pubbliche.
Per la prima volta un Comune (guidato allora da Renato Zangheri) riconosceva la funzione sociale del'associazionismo omosessuale dando in affitto un luogo centrale e prestigioso. Al'inaugurazione avevano partecipato folte delegazioni delle associazioni gay, lesbiche e transessuali di tutta Italia, felici di condividere quel momento così importante. I collettivi gay uscivano dalla marginalità in cui erano stati confinati per riconoscersi in quel torrione, segno di visibilità e di partecipazione sociale. Oggi, un altro passo in avanti.

Arcigay Nazionale
Ufficio Stampa


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