Una squadraccia fascista aggredisce a Verona un ba

  

U'aggressione fascista: e questa volta non è una metafora. Come negli anni Venti, una squadraccia armata di cinghie e catene, aggredisce i partecipanti ad u'iniziativa politica, a pochi giorni dal voto, turbando ancor di più una campagna elettorale, già assai virulenta, a cui oramai mancavano solo le sprangate contro gli oppositori.

Come se non bastasse, gli aggressori sono stati identificati come appartenenti a Forza Nuova, gruppo dichiaratamente neofascista in corsa per le elezioni politiche, in barba alla XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del Partito fascista.
'unica novità rispetto ai tristi anni di ascesa del fascismo è il fatto che gli aggrediti sono in gran parte militanti gay, la cui lotta per le libertà, per i diritti civili e per la piena cittadinanza confligge in modo evidente con gli scopi autoritari e liberticidi di ogni fascismo.

Già nel'ottobre dello scorso anno scrissi, a nome del'Arcigay, una lettera al Presidente Ciampi per denunciare
"il vivo allarme che sta suscitando fra gli omosessuali italiani la campagna di odio razzista che è stata scatenata contro di noi nelle ultime settimane".
Il Presidente ci rispose, tramite il suo Consigliere per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali Salvatore Sechi, rinnovando il suo impegno affinché
"'esigenza che il rispetto che tutti i cittadini devono alle Istituzioni abbia come corrispettivo la salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini stessi, senza distinzione alcuna, attraverso la rigorosa osservanza da parte di tutti delle leggi e dei principi di uguaglianza e di pari dignità"

Oggi siamo costretti a rinnovare le nostre preoccupazioni per la strisciante involuzione del'attenzione democratica, che porta le istituzioni dello Stato e la stessa opinione pubblica a subire con rassegnazione e senza la necessaria indignazione rigurgiti fascisti sempre più diffusi. Non possiamo accettare che la contesa politica sia avvelenata dalla presenza di un gruppo il cui nome ricorre in ogni violenza del'estrema destra da molto tempo a questa parte.
Chiediamo al Presidente Ciampi di intervenire contro le conseguenze, oggi, concrete e visibili, del clima che denunciammo mesi or sono.

Dal canto nostro, non ci lasceremo certo intimidire dalla forza delle catene, alla quale contrapporremo, come sempre, la forza della ragione e del diritto. Non ci limiteremo alla solidarietà verso gli aggrediti ( fra cui il Presidente del Circolo gay e lesbico Pink, Gianni Zardini, e il candidato al Senato Roberto Aere, storico militante gay) che pure è forte e sentita.
Porteremo la nostra risposta in piazza il 9 giugno, alla manifestazione nazionale di Verona "La cittadinanza va scritta – manifestazione di resistenza e di memoria per la difesa del diritto di cittadinanza nello stato laico", per testimoniare con la nostra presenza la necessità di una reazione forte contro i fascismi, per il riconoscimento della piena cittadinanza di ogni persona.

Sergio Lo Giudice
Presidente nazionale Arcigay


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