Continuano gli omicidi di anziani omosessuali

  

L'omicidio di Armando Iodice, l'ennesimo delitto antigay che avviene nella capitale, ripropone con forza l'urgenza di un progetto di prevenzione a questo tipo di delitti che coinvolga l'amministrazione locale, la Questura di Roma e il Ministero degli Interni.

Esiste una fascia molto ampia di persone omosessuali, soprattutto di una certa età, che rimane fuori dalla comunità gay organizzata, dai suoi centri di incontro, dal circuito dei locali. Queste persone rimangono troppo spesso isolate da un processo di integrazione sociale promosso dalle organizzazioni omosessuali,legati ad una fruizione solo occasionale della sessualità, spesso in condizioni altamente pericolose.

L'omosessuale anziano, isolato da un contesto relazionale appagante, entra troppo speso in relazione con giovani malintenzionati e violenti di cui può diventare vittima.

Appare pertanto fuorviante l'etichettatura di episodi come quello di oggi come di delitti "maturati in ambiente omosessuale". E' proprio la distanza dalla comunità gay e la difficoltà di entrare in contato con messaggi di informazione adeguati che espone al pericolo questi cittadini.

Chiediamo al questore di Roma, al sindaco Veltroni, al Ministero degli Interni, di farsi parte attiva di un progetto di prevenzione che coinvolga direttamente le organizzazioni gay.

Arcigay è da subito disponibile ad organizzare una seria e capillare attività di informazione che riduca i rischi di esposizione a scenari come quello in cui è incappato il povero Iodice.

Sergio Lo Giudice
Presidente nazionale Arcigay


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