Lega contro lo statuto “amico” di gay e stranieri

  

Da "Il Gazzettino", edizione del Friuli, pagina 10


TARCENTO (UD) – "La sinistra, prima da Roma e poi oggi dai comuni, si è mossa per minare il concetto di famiglia, per dimostrare che non esistono più valori primari. Mina anche la religione e noi sappiamo che con l’abbattimento di questi nostri punti di riferimento possiamo aspettarci che nella società succeda qualsiasi cosa". E’ la dura presa di posizione di Beppino Zoppolato, commissario della Lega friulana. Insieme a Pio Costantini, consigliere provinciale e comunale a Tarcento, Roberto Di Lenardo, segretario a Tarcento, e Claudio Violino, consigliere regionale, ha espresso la posizione del Carroccio rispetto a un articolo dello statuto del Comune di Tarcento, documento da poco portato in discussione in consiglio e già in parte approvato.

Il tema che fa parlare è il riconoscimento della dignità delle unioni affettive (riconosciuta anche per le famiglie di fatto nello stesso articolo), tema portato avanti dalla maggioranza. Se le unioni affettive comprendono anche le coppie di omosessuali, "non è giusto che queste dicono i leghisti abbiano gli stessi diritti delle famiglie legalizzate". I leghisti puntualizzano che la critica non è contro il tipo di scelta sessuale dell’individuo, tutelata – con l’approvazione di tutti – nell’articolo 6.

"Stessa cosa per la tutela del cittadino extracomunitario ha osservato Giovanni Urban, esponente della Lega e commissario per la stesura del testo dello statuto Dobbiamo prima pensare alla nostra gente, poi a chi è straniero. Solo una volta soddisfatte le nostre esigenze, daremo spazio all’integrazione regolare di extracomunitari. Non siamo d’accordo con chi toglie i crocifissi dalle scuole e cambia il menù delle mense nelle scuole dei nostri figli per non creare disturbo a chi è di un’altra religione. Sono loro a doversi adattare. Se concederemo troppo un giorno ci ritroveremo con musulmani che pregano in direzione della Mecca liberamente in ogni punto del nostro paese, o addirittura un consiglio comunale di musulmani. Che direbbero tra l’altro le donne, che per tanti anni hanno lottato per le pari opportunità?".


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