Quando la scuola non nasconde la diversità

  

Da "’Unità Emilia Romagna" 22.11.02

Parte da Bologna un progetto europeo per la lotta alla discriminazione nei confronti degli studenti omosessuali nelle scuole. Proprio questa mattina infatti si apre al Liceo Scientifico Copernico un workshop; un "laboratorio" con la partecipazione di insegnanti da Portogallo, Germania, Francia e Austria. Mentre nella stesso istituto è già realtà un altro progetto, «Diversi ma uguali», il primo elaborato da una singola scuola per dare un punto di riferimento agli alunni «incerti sulla propria identità sessuale». Nessun clamore, volutamente, sul’iniziativa, anche se la stessa preside Assuntina, Piccini ammette che «è una delle prime esperienze di questo tipo». In realtà, spiega, "Diversi ma uguali" è solo la quarta parte di un progetto più ampi, finanziato dal Fondo sociale europeo, sulla prevenzione del disagio nelle scuole. “ Prevede quattro azioni — racconta la dirigente scolastica — la presenza di una psicopedagogista per le classi prime e seconde; quindi uno sportello di ascolto, con 7 docenti impegnati mattina e pomeriggio;, aperto ai ragazzi per problemi generici; poi ‘è il "cantiere di mediazione" dei conflitti (tra famiglie e scuola, tra alunni e famiglie); quindi il progetto elaborato da uno dei nostri insegnanti, Lo Giudice. Si tratta – spiega ancora la preside – di alcuni incontri di formazione per i docenti, per insegnare loro a prestare attenzione al tema del’omosessualità tra i ragazzi, ma non solo. Perché ‘età tra i 14 e i 18 anni è quella in cui i ragazzi cominciano ad avere incertezze sulla propria identità sessuale, da li a chiamarla omosessualità ‘è molta strada. In ogni caso, sia che si tratti di confusione, sia che poi porti a una decisione precisa, è chiaro che nessuno studente ne parlerà mai con i genitori, ma neanche con i compagni Alcuni si scambiano opinioni su alcuni siti, dove però ‘è il rischio che siano mal frequentati». Inutile, allora, far finta di niente, «perché comunque i ragazzi il problema lo vivono », molto meglio invece parlarne a scuola. O meglio cominciare a preparare gli insegnanti; in modo che siano in grado, se necessario, di «riconoscere le cause che possono stare dietro a certi comportamenti». Un primo passo, insomma, con la seconda “fase” del progetto dedicata in modo particolare alla formazione degli insegnanti impegnati allo sportello ‘ascolto. « Quello che interessa alla scuola – chiarisce decisa la Piccini – è che questa faccia . del disagio giovanile venga alla luce e che se ne parli. Perché quando un ragazzino prova incertezza sulla sua identità sessuale il primo sentimento che prova è quella della colpa. E questo lo paralizza, danneggiandolo profondamente. Tutti ormai parlano di omosessualità e di trasgressione, ma la società é ancora divisa, fondamentalmente, in maschi e femmine. Ma ‘incertezza sulla propria identità, specie in questa fase delicatissima della vita, non riguarda solo chi poi si scoprirà gay o lesbica. ‘importante allora è che questa identità se la possano costruire liberamente»,
Al progetto per ora hanno aderito dieci insegnanti su circa 100, “ma non è poco per un tema così». Un primo incontro si terrà l’11 dicembre, con Marina Pirazzi del Cospe, un altro il 17 dicembre con Luca Pietrantoni ricercatore di psicologia sociale al’Alma Mater. «’importante, conclude la preside é cominciare con un filo che non sia provvisorio ma destinato a durare, anche per questo abbiamo pensato a fare un progetto complessivo, articolato in più parti”. In effetti, sottolinea Lo Giudice, «tre anni fa a Bologna e provincia ci fu un progetto cittadino per la formazione di insegnanti sul tema della discriminazione sessuale nelle scuole, affidato però alla buona volontà di ognuno una volta che tornivano nei rispettivi istituti. Con il Copernico invece é la prima volta che una scuola si fa carico di dare risposte sul tema in modo articolato e duraturo”. Il coinvolgimento in un secondo progetto, finanziato dall’agenzia Ue Comenius, in effetti, sta lì a dimostrarlo. Il titolo provvisorio è «Verso una scuola inclusiva”, il soggetto è quello delle differenze di genere. “Tutto nasce da un corso di formazione Ue, "come combattere ‘omofobia nelle scuole" – racconta il docente che è anche presidente nazionale Arcigay – a cui ho partecipato in Finlandia a luglio. Lì è nata ‘idea di una rete di scuole europee che lavorasse a interventi mirati su questo tema, per rimuovere paura e disprezzo Un percorso che porta alla "visita preparatoria" di oggi, per stendere il progetto nei dettagli Siamo in sei, oltre a me per il Copernico ci sono una collega da Lisbona, due da Berlino, due tra Francia e Austria ».

Adriana Comaschi


Da "Il Domani di Bologna" 21.11.02

Meeting di insegnanti da tutto il continente
Europa al confronto sotto le Due torri
Svilupperanno il programma Socrates — Comenius di lotta alla discriminazione

Nasce sul modello di analoghe esperienze europee il progetto “ Differenti ma uguali" attivato al Liceo Copernico per contrastare atteggiamenti discriminatori contro gli studenti omosessuali. E con ‘Europa torna a confrontarsi da oggi nel corso di un meeting che si concluderà domenica 24. Sarà questa l’occasione per un confronto fra i docenti di istituti scolastici italiani, francesi, tedeschi austriaci e portoghesi da anni impegnati nella politica del’integrazione e della lotta alla discriminazione tra i banchi di scuola. Quattro giorni di lavoro intenso in cui le diverse esperienze si confronteranno e faranno il punto sui diversi progetti per uno scambio reciproco di conoscenze e informazioni. L’obiettivo, comune a tutte le scuole europee coinvolte consiste nel’attivare dinamiche in grado di prevenire e risolvere situazioni di disagio e discriminazione. “Agiamo all’interno del progetto Socrates — Comenius — spiega Sergio Lo Giudice, coordinatore dell’iniziativa nel liceo bolognese — e miriamo a coinvolgere il maggior numero di soggetti interessati: si tratta di una sfida ambiziosa e non a caso questo è il primo intervento transnazionale in materia”. Proprio in ques’ottica le scuole interessate chiederanno all’agenzia Socrates che cura gli scambi interculturali europei di finanziare per l’ano scolastico 2003/2004 un analogo progetto europeo. “Il Copernico — spiega Assunta Piccini, preside del liceo — conferma la grande attenzione alla lotta della discriminazione e la sua apertura europea ospitando la maggior parte degli incontri del meeting”. Per il numero di scuole e di paesi coinvolti, quello di oggi si conferma come un’esperienza unica in Europa che segue di pochi mesi l’esperimento pilota svoltosi lo scordo luglio a Oulu in Finlandia, promosso dalla locale università proprio per approfondire le motivazioni delle discriminazioni.

Luca Molinari


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