Coppie di fatto a Bolzano

  

Da "Il Mattino di Bolzano" 04.04.03 di Felice Espro
Coppie di fatto, sì al registro comunale
La sinistra agguanta voti preziosi di An, FI e parte della Svp. Salghetti bocciato

Il sindaco «bocciato» dal consiglio comunale, inascoltate le parole del vescovo: il registro per le unioni civili (coppie di fatto) eterosessuali o gay verrà istituito. Lo hanno deciso 24 consiglieri comunali su 43 presenti, 18 hanno votato no, Salghetti è stato l´unico «non votante».
La votazione per appello nominale ha permesso anche di «leggere» il voto. Della maggioranza sono stati favorevoli i diessini (Chisté, Gobbetti, Margheri, Salvadori e Serafini), i Verdi (Hartungen, Rungger, Rabini), parte della Svp (Ausserer, Buratti, Ellecosta, Rottensteiner, Wiedenhofer), il gruppo misto (Benedikter, Zanella, Sfondrini, Spada). L´esito favorevole è stato ottenuto grazie ai sì di parte dell´opposizione: Fabbri Mani (Insieme per l´Alto Adige), Galletti (Rifondazione), Pasquali (FI), Pontecorvo, Tomada, Forest e Sigismondi (An). Contrari i consiglieri della Margherita (Berlanda, Guerriero, Moretti e il sindaco Salghetti), parte della Svp (Atz, Clementi, Franchi, Maffei), parte di An (Angeli, Bertolucci, Biancofiore, Gambetti, Menapace, Rullo), parte di «Insieme» (Longo, Varalta, Trentini), Unitalia (Piccolin).
La delibera prevede di istituire l´elenco delle unioni civili presso un ufficio comunale da individuare entro 30 giorni. Quest´elenco non ha alcuna relazione o interferenza con i registri anagrafici. L´iscrizione può essere richiesta con domanda documentata da due persone coabitanti da almeno un anno per vincoli affettivi o per reciproca assistenza morale e materiale, purché abbiano dimora a Bolzano. L´ufficio dovrà rilasciare, a richiesta, un certificato di iscrizione.

IL DIBATTITO. La seduta, in prosecuzione di quella di martedì che aveva registrato lo scontro tra sindaco e sinistra, era cominciata nel peggiore dei modi per i proponenti della delibera (primo firmatario Edi Rabini dei Verdi): in mattinata i quotidiani avevano pubblicato l´appello del vescovo, contrario al registro; ad inizio seduta, invece, il segretario generale aveva illustrato il suo parere tecnico amministrativo contrario. Il segretario Arman ha prima evidenziato «incertezze terminologiche» nella motivazione e nella parte deliberante, in quanto non viene specificata la differenza tra registro ed elenco. Quindi ha contestato la citazione della sentenza del Tar Toscana che, secondo gli autori dell´atto convaliderebbe il registro, secondo il segretario confermerebbe l´impossibilità di istituirlo. Arman, infine, ha fatto notare che il Comune di Firenze, primo ad aver istituito il registro, «ha appena dieci coppie iscritte e quello di Arezzo solo una». Rabini, invitato a trasformare la delibera in mozione, ha voluto portarla a tutti i costi al voto. Durante il dibattito, da segnalare alcuni attacchi ad Arman «per aver dato anche un parere politico non richiesto». Il sindaco, nel suo intervento, ha ribadito il benestare per una eventuale mozione per sollecitare i governi nazionale e provinciale a regolamentare la materia, ma non per il registro «che è ancor più discriminante per i gay». Lo stesso sindaco ha ammesso di «aver usato parole poco felici nella precedente seduta del consiglio», quando ha definito la delibera «aria fritta priva di contenuti» ed ha invitato i consiglieri a battersi per la lotta alle discriminazioni, senza dare spazio al registro delle unioni civili che non garantisce alcun diritto.
Il voto, alla fine, è stato all´insegna della libertà di coscienza e non delle direttive di partito. Un applauso ha salutato la vittoria dei sì.

I COMMENTI. All´atto pratico, l´iscrizione al registro non comporta diritto alcuno per le coppie di fatto etero o gay. L´argomento verrà discusso in un convengo organizzato per l´11 aprile. Ma per Ingrid Facchinelli, presidente dell´associazione Arcigay Centaurus, promotrice dell´iniziativa, «è un passo significativo in avanti. Sembrava impossibile ottenere il benestare dall´aula, dopo certi attacchi assurdi e il parere contrario del segretario generale. Ma abbiamo raggiunto l´obiettivo: avviare la discussione su questi temi. Rispetto a 4-5 anni fa, l´atteggiamento nei nostri confronti è un po´ cambiato. Posso dire di essere lesbica senza essere per forza giudicata male. Ora la battaglia si sposta a livello provinciale, con un disegno di legge consegnato alla presidente del consiglio Alessandra Zendron. Tanto è stato fatto, tanto resta da fare. Soprattutto ai fini pratici per i diritti dei conviventi omosessuali in caso di eredità o contributi dagli enti. Ma adesso abbiamo il coraggio e la voglia di uscire allo scoperto».


In seguito a questa occasione Arcigay Centaurus ha organizzato una conferenza pubblica per Venerdì 11 aprile alle ore 18 presso ‘Antico Municipio,
in via Portici 30 a Bolzano
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Omosessualità, diritto e società
Uno sguardo sugli aspetti giuridici e sociali della realtà omosessuale

Interverranno:
Mimma Battisti ASSESSORA COMUNALE
Alessandra Zendron PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
Titti de Simone PARLAMENTARE
Marcella Pirrone GIURISTA
Don Paolo Renner


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