Spagna, il film sui matrimoni gay

  

MADRID – «Con l´autorità conferitami dal governo spagnolo e in nome di sua maestà il re, vi dichiaro uniti in matrimonio. Potete baciare…».

Matrimonio gay

Matrimonio gay

L´officiante, una signora in severo tailleur scuro, si interrompe con lieve imbarazzo, ma gli sposi – tre coppie di uomini, giovani e belli, elegantissimi in completo bianco – non hanno bisogno della fine della formula per scambiarsi il bacio di rito, imitati da gran parte degli invitati, altre coppie di omosessuali – tutti in bianco immacolato, comprese le tre coppie di donne – che si baciano con allegro trasporto, tra applausi, flash di fotografi e telecamere avide dell´evento. Non una, ma una decina di volte, tante si ripete la sequenza e non c´è disagio, anzi lo slancio è autentico visto che le comparse sono state tutte scelte tra coppie di omosessuali.
Il film, in lavorazione a Madrid in un modernissimo albergo del Barrio del Pilar, in un salone fantasioso che evoca lo scafo di una nave, è "Reinas", la regia è di Manuel Gomez Pereira, lo produce la Warner con la partecipazione della Lucky Red italiana. È il primo film – spagnolo ma forse in assoluto – sui matrimoni gay e, dice il regista «è stato scritto un anno fa, pensato come una storia futuribile. Non immaginavamo che, almeno in Spagna, sarebbe diventato di grande attualità. Lo avremmo fatto comunque, ma grazie alle decisioni del governo Zapatero, è diventato un film che si lega ai mutamenti in atto nella società. Non un film opportunista ma opportuno, e, volendo parlare di messaggio, penso che possa arrivare più facilmente alla gente attraverso i toni leggeri della commedia con qualche punta di melodramma».

"Reinas" racconta tre giorni nella vita di tre coppie, i preparativi per il grande giorno, i piccoli incidenti e le ansie tipiche che esplodono ad ogni matrimonio, e sono soprattutto le madri a darsi da fare, creano problemi, ma sanno anche risolverli, come quando scatta di colpo uno sciopero tra i dipendenti dell´albergo e, in assenza dei cuochi, sono loro che si danno da fare per cucinare e non rovinare la festa. Le madri sono forse le vere protagoniste del film e il titolo è significativo.

Il regista Gomez Pereira

Il regista Gomez Pereira

«"Reinas" è un appellativo che appartiene alla cultura gay, ma è anche un omaggio alle grandi attrici spagnole che interpretano le madri che, come nella realtà, sono figure essenziali nella vita di un omosessuale», dice il regista. Nel cast ci sono Marisa Paredes, Carmen Maura, Veronica Forqué, Mercedes Sampietro. «In realtà siamo poco materne nel senso tradizionale della parola, siamo tutte donne molto impegnate nel lavoro», dice Carmen Maura, che è Magda, «la proprietaria dell´albergo in cui si celebra il matrimonio, una donna d´affari interessata solo ai soldi. Il suo è un albergo per soli gay – ce ne sono diversi in Spagna, il primo fu aperto a Barcellona – e la scelta omosessuale del figlio non le crea disagi, anzi vuole aprire altri alberghi per gay e pensa ad un futuro di ottimi affari». Marisa Paredes interpreta un´attrice: «Il problema del mio personaggio è puramente mondano, la sua preoccupazione è che lo sposo di suo figlio viene da una famiglia modesta, il padre fa il giardiniere, ma poi si arrende alla forza dell´amore. Personalmente, come nel film, penso che ciascuno sia libero nelle sue scelte private, lo dice anche la costituzione».

A Veronica Forqué, che condivide la stessa apertura mentale, è affidato uno dei momenti drammatici del film: «Sono una donna ossessionata dal sesso e non esito a concedermi una follia con il fidanzato di mio figlio, scatenando una piccola tragedia e un tentativo di suicidio. Ma è pur sempre una commedia e tutto si ricompone».

Madri non «materne» che si incontrano e si scontrano, gay che si baciano felici e contenti immersi in un clima festoso: non scatenerà qualche polemica un film del genere? Il regista: «Sicuramente, ci sono giornali pronti a gridare allo scandalo, è già successo per Pedro Almodovar, del quale hanno interpretato con malignità alcune dichiarazioni sul marimonio gay. Ma Pedro ha sempre affermato le sue simpatie politiche e quindi la strumentalizzazione delle sue parole e dei suoi film ha un valore politico. Con "Reinas" non vogliamo sfiorare la politica, ci sarà qualcuno che, come si infiamma con le scelte di Zapatero, criticherà il nostro film. La società spagnola è ancora divisa, la Chiesa e parte della gente vedono gli omosessuali come malati o come criminali, ma penso che la maggioranza sia pronta ai grandi cambiamenti. Nessuno si è scandalizzato quando un reality show molto popolare, "La casa de mi vida", è stato vinto da una coppia gay».


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