La decisione del Senato non sia un “rompete le righe”

  

“La scelta di Cesare Salvi di non assumere il disegno di legge governativo sui Dico come testo base per la discussione sulle unioni civili, non suoni come un rompete le righe per la maggioranza parlamentare”.

E’ l’invito del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, a seguito della decisione del senatore Ds, presidente della commissione Giustizia del Senato e relatore per i disegni di legge sulle unioni civili.

“L’impegno di approvare una buona legge sulle unioni civili, che riconosca finalmente anche in Italia diritti e doveri reciproci delle persone che stanno insieme e si amano — continua Lo Giudice – fa parte del programma elettorale dell’Unione, dell’impegno che i candidati del centrosinistra hanno assunto verso gli elettori. Il ddl del governo, che pure va migliorato, ha avuto il merito di suggellare quell’impegno, che lealtà e rispetto chiedono di onorare, a prescindere dal destino dei singoli ddl."

Ai parlamentari laici del centrodestra chiediamo invece di cogliere l’occasione per un contributo liberale al tema e di essere anche loro al nostro fianco, sabato 10 marzo a Roma, alla manifestazione ‘Diritti ora!’ a piazza Farnese. Le libertà civili degli italiani sono più importanti degli schieramenti parlamentari. Guardino alle unioni civili come ad un’opportunità di progresso per l’Italia e non come ad uno strumento da usare contro il governo. Si ispirino alle destre illuminate di tutti i maggiori paesi europei che approvano il riconoscimento giuridico delle unioni, anche omosessuali, diverse dal matrimonio."

“A tutti ricordiamo che l’art. 29 della Costituzione impone alla Repubblica di riconoscere i diritti della famiglia fondata sul matrimonio, ma non le vieta in alcun modo di riconoscere altri tipi di unione, pure tutelati dalla stessa carta costituzionale”.


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