Bindi, una relazione scritta sull’acqua torbida

  

Da quello che abbiamo potuto apprendere dalle agenzie, Rosy Bindi ha tenuto una relazione introduttiva tutta tesa a rassicurare e ad includere tutte le proposte provenienti dall’associazionismo cattolico.

Sorda a qualsiasi sollecitazione e critica, la ministra prosegue nella sua politica fortemente discriminatoria nei confronti di tutti i nuclei familiari non sposati. Non ci stupiscono, quindi, le reazioni entusiastiche dei teodem, e d’altre formazioni del cattolicesimo reazionario ed omofobo italiano.

Ringraziamo, i gruppi della sinistra italiana, Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Verdi, Rosa nel Pugno e PdCI per aver voluto dare un segnale forte non partecipando ai lavori e ci stupiamo che Rosy Bindi non abbia preso atto che una parte consistente della sua maggioranza l’ha, di fatto sfiduciata. Speriamo, quindi, che questa sua relazione scritta sull’acqua torbida dell’integralismo cattolico sia presto portata via dall’Arno.

Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay


Comunicato stampa Arcigay Firenze Il Giglio Rosa – 24.05.07

CONFERENZA FAMIGLIA, PIOMBONI E PEGORARO: "NAPOLITANO, FACCIA RISPETTARE LA COSTITUZIONE. A BINDI SUGGERIAMO UNA MIGLIORE LETTURA DELLA CARTA"

APPOGGIO DI ARCIGAY FIRENZE AI CONSIGLIERI COMUNALI CHE HANNO RIFIUTATO ‘INVITO

"Abbiamo apprezzato molto la scelta dei consiglieri comunali Pettini, Baruzzi, Malavolti, Pieri, De Zordo, Falciani e Varrasi, che, in rappresentanza dei rispettivi gruppi, hanno declinato ‘invito a partecipare alla Conferenza Nazionale sulla Famiglia, in corso di svolgimento a Palzazzo Vecchio. La riteniamo una scelta coraggiosa in un contesto altamente omofobico quale si sta dimostrando quello della Conferenza, ed è scandaloso che i nostri rappresentanti istituzionali assistano nel’indifferenza più totale a una palese manifestazione discriminatoria e lesiva dei diritti inviolabili del’uomo". Così Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro, rispettivamente Presidente e Segretario del Comitato Provinciale Fiorentino Arcigay "Il Giglio Rosa", commentano la prima giornata dedicata alla Conferenza Nazionale sulla Famiglia svoltasi a Firenze.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha portato i suoi saluti citando gli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione: "’articolo 2 riconosce i diritti inviolabili del’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità. ‘articolo 3" – ha continuato Napolitano – "sottolinea la pari dignità sociale di tutti i cittadini e nel’articolo 29 il matrimonio è posto come fondamento giuridico privilegiato del’unione che porti al’eguaglianza dei coniugi e che possa assolvere missioni come quella di mantenere, istruire ed educare i figli, contando nella promozione e nel sostegno della Repubblica".

Piomboni e Pegoraro – che il 29 marzo scorso si erano recati in Palazzo Vecchio per richiedere le pubblicazioni di matrimonio e stanno in questi giorni presentando ricorso al Tribunale di Firenze – chiedono al Capo dello Stato di "riflettere sulle sue dichiarazioni, e di prendere i provvedimenti necessari affinché vengano applicati equamente a tutti i cittadini – compresi quelli omosessuali – i diritti e i doveri sanciti dalla Costituzione". Gli articoli 2 e 3, infatti, obbligano la Repubblica a riconoscere e garantire i diritti inviolabili del’individuo, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

"’omosessualità non è forse una condizione personale, che incide anche profondamente nella vita sociale del’individuo?" proseguono Piomboni e Pegoraro. ‘articolo 3, nello specifico, obbliga la Repubblica a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e ‘eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e ‘effettiva partecipazione di tutti i lavoratori al’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. "Perché in Italia questo non avviene? Lo chiediamo al presidente Napolitano, da cittadini che contribuiscono al progresso sociale e che pagano le tasse come tutti gli altri, e che da anni vengono ignorati con arroganza dallo Stato italiano."

"Al ministro Rosi Bindi, che ha dichiarato che non è mai stata intenzione del Governo riconoscere la convivenza in qunato tale, né riconoscere matrimoni di serie B, ma che è compito dello stesso salvaguardare la famiglia così come la Costituzione la disegna, consigliamo di rileggere meglio la Carta costituzionale prima di indire Conferenze Nazionali, e nella fattispecie ‘articolo 29, che non specifica assolutamente la necessaria differenza di sesso tra i coniugi per ‘accesso al’istituto matrimoniale, così come nessun altro articolo della Costituzione né del Codice Civile. Siamo indignati" – proseguono i rappresentanti di Arcigay Firenze -"che la politica italiana e i massimi rappresentanti dello Stato parlino alle folle nella piena ignoranza e indifferenza dei dettati della Costituzione, promulgano idee di famiglia arretrate che poco o nulla hanno a che fare con ‘attuale costume e tessuto sociale."


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