Anche per la sinistra i Diritti civili non sono priorità

  
Franco Giordano, segretario PRC

Franco Giordano, segretario PRC

Non posso davvero credere che 4 leader della sinistra plurale vadano da Prodi a presentare le richieste e i punti da tenere presente per tracciare la linea politica della maggioranza di centro sinistra durante la finanziaria e omettano di indicare fra questi i diritti civili e la difesa della laicità dello stato. Queste affermazioni che faccio sono fra lo stupito e ‘arrabbiato perchè non riesco veramente a capacitarmi di ciò che è successo ieri.

Se ‘omissione compiuta è dovuta ad una svista per i troppi impegni ministeriali o dal marasma delle tante preoccupazione che attraversano i leader allora è possibile rimediare. Ma se ‘omissione è voluta allora noi persone lgbt ne prendiamo atto.

Come è possibile che proprio da chi ha ‘ambizione di costituire una sinistra laica, europea e di governo ponga i diritti civili e le libertà individuali in fondo ad una lunga lista di priorità che al’Italia interessano? Cose insomma di cui ricordarsi solo durante le campagne elettorali per accaparrarsi i voti di oltre un milione di militanti del movimento lgbt (per dire la cifra solo di quelli presenti in San Giovanni il 16 Giugno) e di molti altri che non fanno vita associativa. Verrebbe proprio da dire tu quoque sinistra, quanta fatica ci fai fare per farti voler bene.

Le richieste che noi, come movimento, avanziamo ormai da tempo sono precise e circostanziate: ‘approvazione del pacchetto antiviolenza e ‘approvazione, come prevede il programma del’unione, di una legge sulle coppie di fatto.

Se anche per la sinistra plurale i diritti civili sono domande a cui rispondere, come dice un noto detto, "a babbo morto", allora noi ci sentiremo sempre di più come dei veri e propri ghibellin fuggiaschi.

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay


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