Aggressione omofobica al Mario Mieli

  

Aggressione omofobica, nel pomeriggio di giovedì 17 aprile a Roma contro il Circolo di Cultura omosessuale "Mario Mieli" di via Efeso. Lo denuncia un comunicato dell’associazione: "Un folto gruppo di ragazzi di età compresa tra i 20 e i 25 anni – vi si legge – ha fatto irruzione presso la sede del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli in via Efeso 2/a, mettendo a soqquadro l’ingresso, rovesciando scrivania, estintori, divano, quadri e materiale informativo".

"Solo grazie all’intervento dei soci presenti al primo piano dell’Associazione – prosegue la nota -, i vandali si sono allontanati gridando improperi come ‘Froci di merda’ ed inneggiando al Duce e ai campi di sterminio".

Il documento collega l’aggressione al "clima elettorale" di questi giorni: "Se così fosse ci verrebbe da dire, amareggiati e preoccupati, ‘cominciamo bene’". E si augura "che sia stato solo un episodio isolato, anche se grave". I dirigenti del circolo temono il ripetersi di "spedizioni pilotate" che metterebbero a rischio le attività dell’associazione (che opera nella capitale da 25 anni) e l’incolumità e la sicurezza delle persone".

Immediata la presa di posizione delle forze politica di sinistra. A cominciare dal candidato sindaco Francesco Rutelli: "Ci vuole grande fermezza e una risposta corale nei confronti di questo rigurgito del fascismo intollerante e omofobico. Dobbiamo scongiurare che la campagna elettorale sia accompagnata da fatti come questo che sono da relegare nei sotteranei della civiltà". Per l’ex candidato a sindaco di Roma Franco Grillini è stato "un atto gravissimo di recrudescenza squadrista" anche perché "ci sono stati candidati soprattutto a destra che hanno flirtato con l’estrema destra neofascista e neonazista".

Il presidente nazione dell’Arcigay Aurelio Mancuso ha espresso "vicinanza e solidarietà" ai circolo ed ha sostenuto che "il nuovo governo deve farsi carico di sanare le lacune legislative che non puniscono i reati di odio e di omofobia al pari dei reati contro la razza e la religione. Per queste persone occorre il pugno di ferro".

In serata anche l’aspirante sindaco del Pdl Gianni Alemanno ha condannato l’episodio, esprimendo solidarietà al circolo Mario Mieli. "Si ratta di un gesto intollerabile", ha dichiarato. Ma per l’Arcigay di Roma le parole dell’ex ministro di An sono arrivate tardi. L’associazione, "di fronte al silenzio della destra", aveva già espresso infatti la sua preoccupazione "verso chi si candida a governare la nostra città senza mostrare solidarietà verso le vittime di un agguato fascista che mira a mettere in dubbio la stessa esistenza della comunità lesbica, gay e trans".


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