Amore lesbico a Terapia d’Urgenza

  

Fra cartelle cliniche e medicinali, camici bianchi e intrighi in corsia, in «Terapia d’urgenza», il nuovo medical-drama di Raidue, spunta un amore saffico: quello tra l’infermiera Ester e la pediatra Marina.

La passione tra le due donne, che culminerà con un bacio nella nona puntata, nasce nell’episodio andato in onda venerdì 12 settembre 2008 quando Ester (Elisabetta Rocchetti) e Marina (Alessia Barella, dopo un primo periodo di antipatia reciproca, intrecciano un rapporto di amicizia che sfocia in love story.

«Un amore normale, come tanti altri, con le sue gelosie e i suoi problemi», spiega la Rocchetti. Ma una storia inusuale per la tv italiana: dopo il «caso» di «Il padre delle spose», la fiction con Lino Banfi che sdoganò nell’autunno 2006 su Raiuno l’omosessualità al femminile, adesso Raidue la racconta con un linguaggio più esplicito, adatto al suo pubblico giovane: «L’unica preoccupazione che ho avuto», dice la Barella, «era di evitare lo stereotipo della lesbica mascolina e arrabbiata con gli uomini, o, peggio, in competizione con loro. Volevo riflettere nel personaggio una donna serena della sua situazione sentimentale e sessuale, come penso ce ne siano molte». «Non mi sono preparata in modo particolare al ruolo», rilancia la Rocchetti, già vista nel film di Garrone «L’imbalsamatore» e in «L’amore è eterno finchè dura» di Verdone, «ho cercato solo di lasciarmi andare, di essere il più naturale possibile. Un’esperienza estremamente positiva, che ha contribuito ad aprirmi la mente.

Con Alessia è nato un rapporto speciale, un’intesa particolare che non ho instaurato con altre colleghe. In un certo senso, in quelle settimane mi sono un po’ innamorata di lei». E la Barella: «Ci siamo presi una grande responsabilità, quasi mai la televisione aveva raccontato l’omosessualità femminile. Penso che sia vergognoso scandalizzarsi davanti a una coppia gay».


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