Delia Vaccarello, voce contro le discriminazioni

  

Delia Vaccarello, giornalista lesbica dell’Unità, ha vinto la selezione italiana del Journalist Award 2008, premio giornalistico collegato alla Campagna della Commissione Europea For Diversity Against Discrimination, ideata con l’obiettivo di promuovere la diversità e informare i cittadini europei sui loro diritti, con l’articolo "Vivere da gay, morire da etero" del 2 settembre scorso.

Delia Vaccarello da anni rappresenta una fondamentale voce della comunità LGBT su un importante quotidiano nazionale. Dal 2000, proponendo la rubrica 1,2,3…liberi tutti contro i pregiudizi su orientamento sessuale e identità di genere, ha deciso di scommettere sui temi dell’educazione alle alterità e sulla visibilità delle persone LGBT, raccontando sempre in modo sincero e realistico le esperienze di vita delle persone e delle associazioni.

L’articolo narra quattro storie di persone gay e lesbiche che non hanno potuto piangere un proprio affetto dopo una tragica morte, perché la nostra cultura affida la gestione della morte solo alla famiglia di origine, escludendo spesso dai funerali e dalla celebrazione delle separazioni le nuove famiglie gay e lesbiche e i rapporti di amicizia con altre persone omosessuali.

L’articolo è stato pubblicato sulla rubrica di Delia su L’Unità dopo il terribile incidente aereo di Madrid che ha visto morire tra i tanti lo steward italiano Domenico Riso, il suo compagno e il loro figlio. Tra le testimonianze raccontate vi è anche quella del presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso, che ha ricordato la morte dell’amico Enrico, al cui funerale ufficiale non hanno potuto partecipare né il compagno né i più stretti amici.

La giuria ha attribuito il premio proprio a questo articolo, perché racconta una storia di forte respiro europeo, coinvolgendo Spagna, Francia e Italia, perché evidenzia i ritardi culturali e normativi italiani nel riconoscimento dei diritti e delle libertà individuali, perché l’autrice, giornalista e scrittrice, è uscita dal coro discriminatorio dei media in linea con la sua storia professionale.

Arcigay si complimenta con Delia per il risultato raggiunto, cosciente della sua sensibilità e della sua capacità di dare voce reale alle nostre storie. Ci auguriamo che possa adesso vincere anche alla seconda fase del concorso, che durante la prima metà del 2009 vedrà assegnare un riconoscimento a due vincitori selezionati da una giuria europea.

Riccardo Gottardi, segretario nazionale Arcigay

Leggi l’articolo
VIVERE DA GAY, MORIRE DA ETERO
di Delia Vaccarello


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