“Si vidi i luntanu ca si ricchiuni”

  

Discriminazione. Si parla tanto di discriminazione, di come poterla combattere, di DOVERLA combattere. Manifestazioni, incontri, eventi di vario genere, negli ultimi anni, hanno cercato in tutti i modi di sensibilizzare la gente. Qui in Sicilia capita spesso, camminando mano nella mano, di ricevere qualche ‘constatazione’ del genere: “ricchione!” o “puppo!”, ma stendiamo un velo pietoso su certe vicende (un velo molto, molto spesso).

Capita a Messina, ogni anno, che il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) organizzi (come in tutto il resto d’Italia) le “Giornate di Primavera”, evento durante il quale vengono messi a disposizione della gente dei ciceroni volontari, presi dalle scuole cittadine e preparati all’evento, che contribuiscono alla valorizzazione della città e della sua storia.

Come ogni anno io, alunno di un noto liceo messinese, do la mia adesione al progetto. Capita già il primo giorno di sentire una ragazza presupporre che io sia omosessuale (citando le sue stesse parole: “si vidi i luntanu ca si ricchiuni”, traducendo: “si vede da lontano che quello è ricchione”), ma il mio buonsenso e il mio “estraniarmi” dall’opinione e dal pregiudizio altrui mi hanno fatto proseguire per la mia strada. Il 29 Marzo 2009, durante uno dei giri turistici, passando accanto ad un tendone (appartenente all’AIL, associazione italiana contro le leucemie, presieduto dalle forze dell’ordine), succede che un gruppetto di persone in divisa mimetica si volta ridendo verso di me e, molto garbatamente, ripete la stessa frase che avevo sopra citato, semplicemente cambiando il “ricchiuni” con “frocio”.

Credo che la discriminazione sia un’erbaccia molto difficile da estirpare qui in Italia, soprattutto in certe zone. Credo anche che ci siano delle persone che abbiano l’obbligo di dare il buon esempio ai cittadini, persone che fanno parte delle “Forze dell’Ordine” e che dovrebbero, quindi, anche provvedere alla sicurezza, invece preferiscono passare il tempo a dare del “frocio” ad un giovane 17enne.

Cassandro Marchi
Consigliere Responsabile delle Politiche Giovanili
Comitato Provinciale – Arcigay “Makwan” Messina
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