Appello per il Cinema del Carbone

  

Aprile 2005. Sono passati cinque anni da quel primo timido tentativo di aprire alla cittadinanza locale le porte della cultura Lesbica Gay Bisessuale e Transgender. Arcigay La Salamandra, allora, non era ancora ufficialmente un’associazione, lo sarebbe diventata a tutti gli effetti solo nel dicembre di quello stesso anno. Il Cinema del Carbone, però, si dimostrò da subito interessato alla nostra proposta e così insieme cercammo di creare, per la prima volta nella storia della città di Mantova, una rassegna di film con tematiche omosessuali. Ricordo l’imbarazzo di dover trovare un titolo alla rassegna, qualcosa che fosse rappresentativo dell’identità LGBT ma anche metafora ironica della realtà, ecco perché decidemmo di «rubare» l’idea a uno dei tre film in rassegna, «Presque Rien» di S. Lifshitz.

Nasceva così la prima edizione della Rassegna «Quasi niente… I dettagli che contano», composta da tre film a cadenza settimanale. Il successo fu superiore sia alle nostre sia alle aspettative degli amici del Carbone. Eravamo riusciti, insieme, a uscire dal guscio, a far parlare della nostra realtà, delle nostre problematiche, della vita, dell’amore, della sofferenza, della discriminazione viste dal nostro punto di vista. Il pubblico fu inaspettatamente numeroso ed eterogeneo.

L’anno successivo decidemmo di riprovarci, questa volta con la consapevolezza e la responsabilità di portare avanti un progetto importante, non solo per noi, ma soprattutto per la cittadinanza. La valenza socio-culturale della rassegna fu evidente a tal punto da coinvolgere per la prima volta l’amministrazione comunale. La sfida di Arcigay e del Cinema del Carbone fu quella di portare la rassegna da tre a cinque film, provenienti da tutto il mondo, con la proiezione di prime visioni e film cult della cultura omosessuale. Dopo il Comune, anche la Provincia decise di appoggiare l’iniziativa della rassegna, che giunta ormai alla sua terza edizione, vide la collaborazione di alcuni fra i più importanti Festival, associazioni e distributori internazionali per poter offrire al pubblico una selezione delle pellicole più recenti e premiate nel circuito mondiale, mantenendo sempre un occhio di riguardo al cinema di casa nostra.

Della scorsa edizione, fu memorabile l’incontro con Luca Ragazzi e Gustav Hofer, giornalisti e registi del documentario «Improvvisamente l’Inverno Scorso» che tanto fece e tutt’ora sta ancora facendo parlare di sè ovunque in Italia e nel mondo. L’acuta analisi della posizione della politica italiana nei confronti della legalizzazione e regolamentazione delle coppie di fatto, omosessuali ed eterosessuali, condita con intelligente e sottile ironia, valse loro una quantità enorme di premi e riconoscimenti, oltre che il merito di aver saputo palesare quanto possa talvolta essere distante la politica dalla più ovvia realtà delle cose.

Ma la sfida va avanti, e quest’anno la determinazione di Arcigay La Salamandra è ancora più forte, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo a coloro che per primi ci hanno dato fiducia e che mai, nemmeno per un attimo, hanno smesso di credere, almeno quanto noi, all’importanza di ciò che stiamo facendo.

Le sorti del Cinema Del Carbone rischiano di privare ingiustamente la città di Mantova di uno degli ultimi, diciamolo pure, baluardi della cultura. Per noi, ma sappiamo benissimo di non essere gli unici, il Cinema Del Carbone da sempre ha rappresentato una zona franca, un luogo neutro in cui ogni realtà, ogni minoranza, ogni argomento ha trovato uno spazio accogliente e fertile.

Un connubio perfetto fra socialità-cultura-integrazione. Scopi primari e comuni, insomma, ai quali nessuno, Arcigay per prima, può oggi permettersi di rinunciare.

Sono sicuro che finché esisterà un luogo dove l’identità potrà esprimersi senza discriminazioni, ci sarà sempre la speranza di poter vivere, un giorno, in un mondo migliore.

Facciamo appello alle istituzioni, alle menti e ai cuori di tutti i mantovani affinché venga fatto tutto il possibile perché un luogo trasversalmente deputato alla cultura non venga abbattuto, ancora una volta, per far spazio a uffici, negozi o quant’altro.

Stefano Ghelfi
Ref. ufficio cultura Arcigay La Salamandra


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