Scoprendo per caso Arcigay organizzano il convegno IO

  

Sabato 21 marzo 2009 si è svolto a Milano il convegno “Immigrazioni ed omosessualità”. Hanno organizzato l’appuntamento Domenico Abbate e Diego Puccio, un operatore di un’Organizzazione Non Governativa e un ingegnere edile. Due amici, che nella vita svolgono mestieri molto diversi, legati però da una profonda amicizia e accomunati dall’idea che il cambiamento della società parta dalle piccole azioni di ognuno.

Immigrazione e omosessualità sono due tematiche trattate sempre come distinte. Come è nata l’idea di organizzare il convegno?

Domenico: Prima di pensare al convegno, c’è stato un evento illuminante quanto casuale. Una sera in un locale ho trovato una copia della rivista Pegaso, trimestrale dell’Arcigay, abbandonata su un tavolo. Mi aveva colpito la fotografia in copertina: la foto di un ragazzo di colore che abbraccia teneramente un ragazzo italiano. Ho iniziato a sfogliarlo e ho visto un servizio sul tema dell’immigrazione e omosessualità. Ne ho parlato con Diego e abbiamo deciso di andare all’Arcigay di Milano per saperne di più, ma nessuno di noi due si aspettava che in meno di un mese saremmo partiti per il seminario di Napoli, da cui si è originato tutto…

Lo stesso articolo che effetto ha fatto a te, Diego?

Diego: La prima reazione è stata di curiosità. Di solito si parla di immigrazione e mai di immigrati omosessuali.  Quando ci siamo confrontati, siamo stati subito concordi nel dire che poteva essere interessante approfondire la questione e soprattutto approcciarci all’Arcigay attraverso una tematica sociale.

E poi?

Domenico: Arriviamo all’Arcigay e nella sala affollata immediatamente incontro lo sguardo di un ragazzo. Con la copia del Pegaso in mano mi rivolgo a lui chiedendogli informazioni sull’articolo e a chi ci potevamo rivolgere. Marco, questo è il suo nome, ha sorriso e ci ha detto che il referente dell’iniziativa era lui. Abbiamo parlato a lungo, anche del fatto che io avessi a che fare per lavoro con progetti di immigrazione di minoranza, e dopo essersi confrontato con Fabio , rappresentante del gruppo cultura del Cig, ci ha proposto di partecipare a un seminario sul tema a Napoli, investendoci della loro fiducia.

E arrivati a Napoli cosa è successo?

Diego: Ci ha colpito l’entusiasmo delle persone presenti al seminario, e il loro impegno sociale nella vita. Abbiamo realizzato dei concetti che, per quanto omosessuali e sensibili alla tematica dell’immigrazione, non avevamo mai considerato. Per esempio non ci eravamo mai soffermati sulla rigida categorizzazione mentale che il mondo occidentale impone, e sul fatto che la netta divisione in gay, lesbiche, bisessuali, transessuali appartiene solo all’Occidente, la cui popolazione è il 20 percento di quella mondiale.

Domenico: Abbiamo anche preso coscienza non solo dei bisogni specifici di un immigrato omosessuale  a cui non sono in grado di rispondere né le organizzazioni che si occupano di immigrati, né le associazioni lgbt, ma che a questa drammatica situazione si aggiunge anche la non accettazione delle comunità di appartenenza, spesso omofoba e macista.
E’ emerso che Milano e Roma sono i centri con il maggior numero di immigrati in assoluto. Da qui l’idea di organizzare qualcosa di concreto a Milano.

Parliamo di Milano. Qual è stata la risposta al convegno “Immigrazioni e omosessualità”?

Diego: Molto positiva. Nonostante il convegno trattasse di una tematica specifica l’affluenza è stata davvero numerosa oltre che eterogenea.

Questa esperienza vi ha regalato qualcosa di nuovo?

Domenico: È stato un momento di incontro tra tre componenti fondamentali della mia persona che sono un certo tipo di identità gay, quella in grado di apportare un cambiamento positivo nella società, l’attivismo politico e l’interesse professionale.

Diego: In una società che tende alla frammentazione dell’individuo è bello sentirsi parte di una collettività che lotta unita per un concetto di democrazia e soprattutto per il rispetto dei diritti dell’individuo che sia omosessuale o immigrato o entrambe le cose.


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