Facciamo appello a tutte le forze democratiche, sociali, culturali e politiche italiane, affinché si comprenda che il nostro Paese sta precipitando in un clima di violenza e odio nei confronti non solo delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), ma di tutti quei soggetti che sono ritenuti al di fuori della normalizzazione voluta dalla destra razzista italiana.
Il 27 giugno a Genova si tiene il Pride nazionale, che ha come slogan “L’Italia che fa la differenza. Laicità, uguaglianza, diritti per costruire il futuro”, che rappresenta l’occasione affinché accanto ai temi del riconoscimento di pari diritti e pari doveri per tutti i cittadini, si rilanci con forza la necessità che i diritti umani, sociali e civili siano davvero tutelati.
Gli episodi di violenza, aggressione, intimidazioni cui come persone LGBT siamo sottoposti negli ultimi anni e che in questo periodo si stanno intensificando, ci parlano di un Paese dove donne, gay, lesbiche, bisessuali, trans, migranti, diversamente abili, appartenenti a minoranze etniche e religiose, sono sempre più ritenuti soggetti da emarginare ed espellere.
Ci preoccupano i provvedimenti all’esame del Parlamento che vanno sotto il nome di pacchetto sicurezza, dalle ronde alle limitazioni delle libertà collettive e personali, che sollecitano l’organizzazione di ronde di chiaro stampo fascista e alimentano un clima di paura che ha il chiaro sapore di costruzione di un regime autoritario.
Rinnoviamo, quindi, l’invito a tutte le associazioni, partiti, forze sindacali, personalità, cittadine e cittadini italiani ad aderire e partecipare alla grande manifestazione del 27 giugno, affinché la richiesta di libertà e diritti sia forte e largamente sostenuta in tutto il Paese.
Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay
Francesca Polo, presidente nazionale ArciLesbica
Rita De Santis, presidente nazionale Agedo
Giuseppina La Delfa, presidente nazionale Famiglie Arcobaleno
Fabianna Tozzi, presidente nazionale Associazione Trans Genere
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