Foglio di via alla diversità!

  

Per Michele Cicogna, noto in Toscana come attore di divertenti spettacoli di cabaret en travesti, un soggiorno in Sardegna si è trasformato in un incubo. A poche ore dall’arrivo sull’isola è stato vittima di un deplorevole episodio di omofobia e transfobia da parte della Questura di Sassari, avvenuto a Luglio, ma che solo ora arriva alla conoscenza pubblica.

La “Drag Queen” toscana, residente a Prato, era arrivata in Sardegna da meno di 24 ore quando, sulla strada verso Alghero dove doveva prendere accordi per alcuni spettacoli, si è fermato ad un’area di servizi vicino a Sassari e si è trovato, del tutto ignaro che la zona era frequentata anche da prostitute, nel mezzo di una retata contro la prostituzione e l’immigrazione clandestina.

A nulla è valso spiegare che il suo vestito – appariscente e tipico degli spettacoli di cabaret, non certo per “adescare gli occasionali clienti” in una torrida notte d’estate, come invece recita il foglio di via rilasciato dal Questore di Sassari – era in funzione della serata in discoteca e delle sue attività di attore. È bastato che Cicogna portasse abiti femminili per essere portato in Questura, dove è stato tenuto in fermo di polizia per 18 ore e rinchiuso in condizioni sanitarie precarie in una stanza con le altre persone fermate, vedendosi poi recare un foglio di via obbligatorio con il divieto di fare ritorno sul territorio sassarese nei tre anni successivi, disponendo anche il “rimpatrio” del malcapitato attore toscano.

Arcigay esprime la sua preoccupazione per questo evidente episodio di chiaro stampo omofobico e transfobico, chiedendo l’annullamento del provvedimento e il risarcimento dei danni subiti da Cicogna in base ad un provvedimento di dubbia legittimità: la decisione del questore è sostanzialmente immotivata, del tutto sproporzionata rispetto a quanto accaduto e privo di elementi di fatto capaci di giustificare sia il trattamento riservato a Cicogna, sia l’emissione del foglio di via.

Con il provvedimento. che cita una frase di rito dicendo che Cicogna “è residente nel comune di Tortona e non in quello di Sassari, località nella quale non svolgendo alcuna attività lavorativa non ha motivo di soggiornare”, il Questore di fatti mette in discussione il diritto alla libertà di movimento garantito dall’articolo 16 della Costituzione, impedendo senza adeguate motivazioni ad un cittadino italiano di viaggiare entro i confini del proprio paese! Inoltre reca un danno enorme agli Enti Locali della Sardegna e in particolare a Comune e Provincia di Sassari oltre che al governo regionale: non era, la Sardegna, una meta turistica? Allora come mai chi non vi lavora non ha motivo di soggiornarci? O il questore voleva forse riferirsi solo a persone lesbiche, omosessuali, transessuali e travestite?

Arcigay condanna il clima di discriminazione che si è creato in Italia, non degna di uno Stato di diritto e chiede alle Istituzioni locali di intervenire tempestivamente a difesa della civile convivenza e dello spirito di accoglienza ed ospitalità della Sardegna.

Inoltre ribadiamo la nostra ferma condanna della politica “di contrasto della prostituzione e dell´immigrazione clandestina” basata unicamente sulla repressione non già di chi sfrutta la prostituzione, ma bensì di chi ne è vittima, ovvero delle prostitute stesse, che spesso vengono umiliate e maltrattate anche dalle Istituzioni, invece di avviare un percorso di “mediazione”, dialogo e informazione per tornare ad una situazione di serena legalità.

Il Presidente Nazionale di Arcigay Aurelio Mancuso
Il Presidente Regionale di Arcigay Toscana Davide Buzzetti


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