Imperversa l’omotransfobia intellettuale

  

Che pena oggi leggere su tanti mass media italiani i commenti sul caso Marrazzo!

Nelle tv e sui giornali è in atto un vero e proprio linciaggio nei confronti di una persona pubblica, che ha sicuramente sbagliato a sottoporsi al ricatto, ma che non può e non deve passare per il mostro di turno, mentre tutta la classe politica, di destra e di sinistra, invoca moralità e comportamenti integri anche nella sfera personale.

Ma come si permettono tutti questi notisti, politici, tuttologi a giudicare la vita sessuale? Chi di questi campioni della morale altrui può davvero scagliare la prima pietra? Davvero si crede che non si sappia o non si supponga quante pubbliche virtù e comportamenti privati assai differenti siano praticati dalla classe dirigente italiana?

Ciò che è inedito è che da qualche mese si costruiscono ad arte trappoloni e agguati giornalistici per distruggere gli avversari, proprio sul terreno più sollecitante degli istinti più beceri per il santo suolo italico. Naturalmente, questi moralisti, addossano tutta colpa dello scadimento dei costumi, delle troppe libertà, alle sollecitazioni provocatorie perpetrate da orde di persone transessuali che sono delle sfascia famiglie.

Le analisi psicologiche e culturali si sprecano su ogni grande giornale, toccando punte di vera e propria condanna e sentimenti di ripulsa nei confronti delle persone transessuali e omosessuali.

Nel ripetere la solidarietà a Piero Marrazzo, e la piena comprensione per il suo stato d’animo, sottolineiamo che questo tipo di outing a orologeria ha l’obiettivo duplice di colpire i malcapitati di turno e di diffondere sentimenti di
odio nei confronti delle persone lgbt
.

Quando questo paese riuscirà finalmente a confrontarsi sui diritti e sulle libertà sentimentali e sessuali di tutte e di tutti, forse diventeremo un Paese migliore.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay


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