Arcigay La Salamandra contro la transfobia

  

Il 20 novembre 2009 viene celebrato in tutto il mondo l’undicesimo Transgender Day Of Remembrance, in ricordo dell’assassinio della transessuale Rita Hester avvenuto a Boston nel 1998, occasione che il movimento LGBT internazionale ha istituito per ricordare come siano ancora forti e radicati il pregiudizio, l’odio e le discriminazioni nei confronti delle persone transgender o transessuali.

Il termine "transessuale" viene coniato nel 1949 da un certo dottor Cauldwell ma diventa di uso comune dopo la pubblicazione del libro The transsexual phenomenon (Il fenomeno transessuale) edito nel 1966. Per molti decenni fra la fine dell’800 e i primi venti anni del ‘900 la persona transessuale veniva sottoposta a tentativi di "guarigione", sia attraverso la psicoterapia, sia attraverso la somministrazione di ormoni del proprio sesso genetico.

Tali tentativi furono fallimentari e determinarono un numero elevatissimo di suicidi fra le persone che subivano quei trattamenti. Soltanto intorno al 1960 si iniziò a pensare che l’unica "guarigione" della persona transessuale si potesse ottenere adeguando il corpo alla psiche e non viceversa.

In parole povere quindi, essere trans, significa rendersi conto di essere nati in un corpo che non si sente proprio. Venendo ai giorni nostri… In Italia… Mai come quest’anno è importante cercare di contribuire a dare dignità alla vita delle persone trans. Tutti sanno cosa è “accaduto” ad un noto personaggio politico… E’ veramente triste che una seguitissima trasmissione televisiva continui da alcune settimane a trasmettere siparietti di pseudo-interviste a uomini politici facendo della becera, stupida e pericolosa ironia sulla pelle di persone che pagano con una tremenda sofferenza una condizione esistenziale (e non uno stile di vita!) che non hanno scelto ma che loro malgrado si trovano a vivere. E la cosa ancora più triste è che in questo modo non si fa altro che diffondere intolleranza, pregiudizio e… transfobia.

L’autunno televisivo – fortunatamente – sta regalando alla società civile anche qualche spunto di riflessione a nostro favore: il Grande Fratello. Per la prima volta, dopo 10 anni di messa in onda, partecipa il primo concorrente dichiaratamente gay e il primo transessuale F to M ovvero da femmina a maschio. Certo, Mediaset lo fa solo per arricchire le proprie tasche ma, soffermiamoci un attimo, che impatto sociale ha un fatto del genere? Il GF, volenti o nolenti ammettiamolo, ha più “potere” di qualunque pubblicazione, di qualunque trasmissione divulgativa, entra e crea dibattito in tutte le case degli italiani, porta visibilità, lancia un messaggio di apertura mentale, di rispetto e lo fa in un’Italia i cui politici non riescono ancora ad accordarsi per uno straccio di legge che combatta l’omo-transfobia.

Il 20 novembre è si la giornata contro la transfobia ma ricordiamoci che l’omofobia fa ancora tante, troppe vittime (un terzo dei suicidi adolescenziali è statisticamente riconducibile all’orientamento sessuale). Il Ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, finalmente, dopo gli innumerevoli episodi di violenza dei mesi scorsi si è decisa a lavorare e a presentare la prima campagna nazionale contro l’omofobia; peccato che si sia “dimenticata” della transfobia. Costava così poco inserire anche questo vocabolo.

Porta pazienza Annapaola (ndr, Annapaola Rodrigues, brasiliana, la prima trans ad essere militante nella nostra associazione) arriverà un tempo in cui, anche in Italia, il Ministro per le pari opportunità si ricorderà che anche voi, al pari di molti gay e lesbiche, vivete ogni giorno il peso della derisione, dell’umiliazione, della violenza; il peso della cattiveria e della stupidità umana.


Raffaele Calciolari
Ufficio Stampa
Comitato Prov.le Arcigay “La Salamandra”


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