Omofobia. Carfagna, bene spot TV, ma ora strumenti concreti

  

Il Ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna ha presentato oggi a Palazzo Chigi la nuova campagna di comunicazione “Rifiuta l’omofobia, non essere tu quello diverso”.

Nei prossimi giorni saranno trasmessi spot TV sulle reti nazionali e saranno affissi manifesti stradali e cartellonistica sugli autobus. Si tratta della prima volta che il Ministero intraprende una campagna di questo tipo.

“Questa ci sembra una buona iniziativa: è utile dare messaggi di sensibilizzazione sull’uguaglianza delle persone, in particolare attraverso il mezzo televisivo che può raggiungere il pubblico più vasto, in questo momento in cui la recrudescenza dei pregiudizi verso l’altro sta sfociando in gravi episodi di violenza omofoba.” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso.

“Abbiamo chiesto però al Ministro Carfagna di sviluppare presto una campagna anche contro la transfobia, cioè il disprezzo e la discriminazione delle persone transgender, che mai come in questo periodo, vengono stigmatizzate da media e politica. Siamo soddisfatti che il ministro si sia impegnata per metterla in atto”.

“Questo primo importante passo del Ministero non resti isolato: adesso va affiancato dalla messa in opera di strumenti concreti: innanzi tutto l’avvio di strumenti formativi nelle scuole per l’educazione alla diversità e contro il bullismo.”

“E poi continuiamo a chiedere tutela fisica e della dignità delle persone con l’estensione della Legge Mancino sui reati di odio alle violenze omofobiche e transfobiche. Prendiamo atto che il ministro Carfagna abbia ribadito la volontà di lavorare a fianco delle associazioni e sollecitiamo al più presto l’apertura di un tavolo di coordinamento LGBT per affrontare queste iniziative.”

“Sottolineiamo come l’omofobia in questo paese sia frutto del fatto che le persone LGBT siano ancora a zero sui diritti civili” – conclude Mancuso – “sollecitiamo governo e opposizione a riflettere su questo e a prendere iniziative concrete affinché sia discussa finalmente in in parlamento una legge sull’uguaglianza di diritti e di doveri per tutte le persone.”

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