La lobby vaticana impartisce ordini al PPE

  

La lobby vaticana è sempre in piena attività e nei giorni scorsi ha incassato alcuni risultati e una sonora sconfitta, soprattutto nell’elezione spettante all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa del nuovo giudice italiano della Corte Europea dei Diritti Umani: il suo candidato è stato bocciato.

L’attenzione di Raztinger rispetto alle istituzioni europee è sensibilmente aumentata, al punto di far pervenire per mano del nunzio apostolico di Francia, un “santo pizzino” ai deputati del PPE dove con chiarezza si indicavano il nome del giudice candidato da votare, il presidente del gruppo PPE nell’Assemblea Parlamentare gradito alla gerarchia cattolica e indicazioni precise su come emendare la Relazione in discussione contro l’omofobia (scarica il documento allegato).

Il voto sul giudice è andato male per i gerarchi, la votazione sulla Relazione contro l’omofobia è stata rimandata, mentre Oltretevere ci si può consolare con l’elezione a presidente dei popolari europei del cocco Luca Volontè, fiero omofobo nazionale.

Ci congratuliamo con Volontè che ha avuto bisogno della raccomandazione della “lobby dalle lunghe vesti fruscianti” per essere eletto alla carica europea e con i suoi colleghi popolari che hanno incredibilmente piegato la testa davanti ad una gravissima intromissione da parte di uno Stato teocratico, che non ha nemmeno ratificato la Convenzione Europea dei Diritti Umani.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay


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