Ecco perchè Rohm non può essere considerato un eroe

  

Gentile "Arcigay",
volevo fare una proposta alla vostra Associazione, quella di rivalutare la figura di Ernest Rohm.
Ernest Rohm è stato un nazista che ha pagato con la vita la sua diversità.

Gli storici dicono che sia stato uno dei pochi a tenere testa ad Hitler.
Proprio per questa sua capacità e per il timore che egli potesse prendere il suo posto, Hitler l’ha freddamente eliminato.

Dicono sempre gli storici che Hitler sia stato così feroce con Rohm per dimostrare agli altri cosa sarebbe capitato loro capitato, se solo avessero tentato di opporvisi.
Rohm fu sorpreso in un atto d’amore col suo fidanzato nella stanza d’albergo vicino a Monaco di Baviera.

Hitler sorprese il suo "antico" compagno d’armi mentre stava godendo e questo acuì ancora di più il suo livore contro Rohm.

Cari amici gay, Rohm era uno di voi e voi ne dovreste parlare con ammirazione, perché è morto da eroe e da gay. Praticamente è morto mentre stava elevando l’amore gay ad amore universale.

Come la Chiesa cattolica ha i suoi santi, così anche voi dovreste ricordare i vostri martiri e i vostri eroi. Rohm è stato uno di questi!

Con simpatia
(lettera firmata)

LA RISPOSTA DI MARCO REGLIA, referente Memoria storica Arcigay

Car*,
ti ringrazio per il suggerimento; la figura di Rohm, però, non fu, per come lo intendiamo oggi, quella un militante dei diritti e/o delle libertà di essere omosessuale; se è vero che egli visse la sua sessualità in modo molto esplicito è anche vero che non ebbe alcun interesse a difendere l’idea dell’omosessualità di per sé, neanche come una delle forme possibili in cui potersi esprimere sessualmente ed affettivamente.
Il nutrito giro di giovani che faceva capo all’establishment delle SA era finalizzato principalmente al consumo sessuale.

Se egli fu "sopportato" per il suo comportamento disinibito e non solo in termini di sessualità deviante, lo fu in quanto riuscì a raccogliere attorno a se un vero e proprio esercito di giovani maschi funzionali alla conquista del potere da parte di Hitler, Rohm riuscì dal 1932 al 1934 a portare le SA da 170.000 a quasi due milioni di membri: una tale forza e l’obiettivo dichiarato di Rohm di inserirli nell’esercito regolare tedesco, non poterono essere più tollerati dai tradizionali centri di potere della Germania, in primis l’esercito, del cui appoggio Hitler ormai aveva bisogno. Il fastidio dell’ostentazione sessuale di Rohm sicuramente non aiutò ma in quel contesto i giochi non rispondevano certo ai buoni sentimenti.

Fu semmai uno spirito anarcoide ma non fu un omofilo: non è un caso che il rogo purificatore dell’Istituto di studi sessuali di Magnus Hirschfield del 10 maggio 1933, avvenne quando Rohm era quasi all’apice del suo potere; la notte dei lunghi coltelli con l’epurazione dei vertici delle SA avvenne alla fine del giugno 1934, più di un anno dopo.

Nel caso si decidesse di strutturare una galleria di eroi, forse sarebbe il caso di individuarne i soggetti, non considerando solo il loro orientamento sessuale, ma analizzando storicamente le loro azioni contro le discriminazioni degli omosessuali.

Magnus Hirschfield si battè ufficialmente per l’abrogazione del paragrafo 175, come molto prima di lui tentò di fare uno dei primi pionieri dei diritti di quelli che egli etichettò "uranisti"; costui fu Karl Heinrich Ulrichs che, tra l’altro, concluse la sua vita in Italia dove ancor oggi è sepolto, a L’Aquila.

Ci fu anche un certo Arnold Aletrino, ebreo e non omosessuale che sostenne apertamente il lavoro di Hirschfield considerando l’omosessualità altra cosa dall’essere degenerazione e/o malattia.

Altra cosa potrebbe essere il capire come l’omosessualità esibita di Rohm non fu di ostacolo alla sua affermazione in un movimento che fu sempre conservatore.

Un testo storico che, pur assendo in parte datato, rimane utile leggere è: "The nazi extermination of homosexual" di Frank Rector che tratta abbastanza ampiamente la figura di Rohm.


Un abbraccio,

Marco Reglia
[email protected]


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