Nel questionario 2011 anche le coppie gay

  

Per la prima volta, le famiglie composte da coppie di persone conviventi dello stesso sesso (insieme ai loro figli o a chiunque viva con loro) possono dichiararsi come tali. E sui siti dell’Arcigay e dell’Arcilesbica la notizia è salutata con grande entusiasmo e con enfasi. Anche perché sarà una “conta indiretta”, e non una vera e propria schedatura. Nel censimento, infatti, a pagina 3 si deve specificare il sesso delle persone conviventi. Mentre più avanti nella prima pagina dedicata alla persona convivente si chiede la natura di parentela o legame con l’intestatario. E qui, chi lo vorrà, tra le coppie gay e lesbiche, in qualche modo potrà ufficializzare la relazione tracciando la “x” sulla casella “in coppia”.
«E’ un’occasione unica per ottenere giusta visibilità sulle nostre unioni – si legge sul sito dell’Arcigay -, con importanti ricadute politiche, sociali e culturali, oltre che statistiche e di ricerca scientifica. Se un numero sufficientemente ampio di coppie e di famiglie si dichiareranno, otterremo finalmente il riconoscimento». Ma oltre che al significato politico, l’Arcigay sottolinea pure la potenzialità socio-economica di questi dati. «Avremo infatti cosí una prima fonte di informazioni sulle caratteristiche delle coppie formate da persone dello stesso sesso, anziché continuare a discutere di politiche senza conoscere la realtà». Anche per questo Arcigay e Arcilesbica hanno allestito un sito Internet, all’indirizzo www.gay.it/faicontareiltuoamore/.


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