L’iniziativa. UNAR diventi authority contro razzismo e discriminazioni

  

Discriminazioni e razzismo: UNAR, l’ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali istituito in attuazione di una Direttiva europea presso la Presidenza del Consiglio ed operante presso il Ministero delle Pari Opportunità, negli ultimi anni ha fatto la sua parte con un lavoro concreto, sul territorio, in un dialogo costante e di pari dignità con tutti i soggetti, istituzionali e non, nazionali e locali. E Unar ha lavorato a fianco di immigrati, anziani, disabili, omosessuali, lesbiche, trans, cristiani, cattolici, musulmani per sciogliere nodi discriminatori e per la promozione della cultura dell’uguaglianza.

Per questo, anche in considerazione del conferimento della delega alle Pari Opportunità al Ministro del Lavoro da parte del Governo in carica, numerose associazioni nazionali del terzo settore hanno deciso di prendere carta e penna e scrivere ai neoeletti ministri Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari opportunità, Enzo Moavero Milanesi, Ministro degli Affari Europei, Andrea Riccardi, Ministro per l’ Integrazione e Antonio Catricalà, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

I presidenti di Acli, Arcigay, Telefono Rosa, Fish, Federazione Rom e Sinti Insieme e Enar chiedono ulteriore sostegno al percorso di autonomia dell’Ufficio già in atto e “la necessaria e tempestiva attenzione legislativa affinché sia indipendente non più solo nell’azione concreta del suo direttore – come riconosciuto anche dall’ECRI del Consiglio d’Europa – ma finalmente anche di diritto. Ce lo chiede l’Unione europea, ce lo chiede il Consiglio d’Europa. Soprattutto lo chiediamo tutti noi, come un segnale di cambiamento ulteriore che premi un impegno collettivo e positivo che ha visto per una volta una Istituzione e chi la rappresenta fianco a fianco con la società civile senza barriera alcuna lavorare insieme per la piena affermazione del diritto all’uguaglianza e della lotta a qualsiasi forma di discriminazione”.

UNAR, secondo le associazioni, “ha avuto il coraggio di censurare e contrastare, spesso con successo nonostante l’ufficio fosse privo di poteri sanzionatori, provvedimenti e atti amministrativi insieme a dichiarazioni e comportamenti posti in essere anche da amministrazioni e rappresentanti di forze politiche di governo” e, in un momento di forte crisi “la piena affermazione del diritto all’uguaglianza e della lotta a qualsiasi forma di discriminazione”può grazie alle buone pratiche offrire un “importante contributo alla coesione sociale nel nostro Paese in un momento molto difficile della nostra storia che espone ancor più i poveri di diritti”.


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