International Day of Remembrance for Trans* Victims

  

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Arcigay Firenze: la politica volge spesso lo sguardo dall’altra parte.

Il TDoR si svolge ogni 20 novembre per ricordare le persone Trans* e non binarie vittime di violenze. L’Italia ancora in testa in Europa nella classifica dei crimini transfobici. Secondo il Tgeu, che ogni anno il 20 novembre, in occasione del TDoR (Transgender Day of Rememberance), rende noti i dati del suo monitoraggio, sono Turchia e Italia i due Paesi dell’area europea in cui si registrano ogni anno più omicidi di persone trans. Il 45% delle donne trans assassinate in Europa era migrante o rifugiata. Nel panorama italiano la legge 164 del 1982 è ormai obsoleta e non aggiornata all’evolversi della società e delle esigenze in primis della comunità trans* e non binary stessa. Dopo 41 anni, una nuova legge per il diritto all’autodeterminazione di genere e all’integrità dei corpi delle persone intersex sarebbe auspicabile anche se purtroppo la classe politica attuale non sembra minimamente considerare, come se le vite delle persone trans* venissero sempre “dopo” qualsiasi altra priorità di questo intero mondo.

“Dopo l’approvazione in Consiglio Comunale di Firenze della mozione sull’identità alias proposta da Sinistra progetto comune, lo scorso 15 maggio, ci aspettavamo concretezza, un qualcosa che potesse realmente dare dignità e tutela anche nei contesti di lavoro, servizi e cultura del Comune di Firenze” dichiara Vincent Vallon vicepresidente Arcigay Firenze ed esponente della comunità Trans* di Firenze. “Purtroppo dobbiamo prendere atto della battuta d’arresto sul tema, come se ormai non sia più strategica o utile politicamente. Crederci non basta, la differenza la fanno i fatti” dichiara Mauro Scopelliti Presidente di Arcigay Firenze.

La vita delle persone transgender e non binarie sono continuamente esposte a violenza psicologica e fisica, in tutti i contesti della loro vita. Non vi sono contesti sicuri, dallo sportello delle poste dove per ritirare una raccomandata ti viene chiesta una delega che non hai fino ad arrivare ai servizi sanitari dove ogni volta bisogna vivere violazione della privacy e mortificazioni. Questo non vuol dire che non esistano persone e realtà che, dentro e fuori le istituzioni e i servizi, cercano di cambiare il sistema discriminante, ma la loro presenza non garantisce la collettività in assenza di una legge o una tutela riconosciuta.

Come Arcigay Firenze facciamo del nostro meglio, come persone volontarie, portando avanti un gruppo di supporto e socializzazione per persone trans* e non binarie che al momento conta più di 60 persone, promuoviamo eventi formativi e facciamo sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali locali e nazionali. Insieme ad Agedo Firenze abbiamo attivo un gruppo di genitori di persone Lgbtqia+ che da supporto a decine di famiglie e legami familiari.

Purtroppo ancora tutto questo non basta, infatti non esistono servizi di supporto ad hoc promossi dalle istituzioni o percorsi di accoglienza per persone trans* e non binarie vittime di violenze.
Conclude Vincent Vallon “Serve un cambio di visione sui diritti, un approccio che non lasci indietro nessuna persona e che promuova un cambiamento vero nella quotidianità di tutt* senza scordarsi di cadere nel tranello politico di mettere in contrasto diritti civili e sociali, come se le nostre vite non sia fatte anche di lavoro, sanità e affetti”.[:en]

Arcigay Firenze: la politica volge spesso lo sguardo dall’altra parte.

Il TDoR si svolge ogni 20 novembre per ricordare le persone Trans* e non binarie vittime di violenze. L’Italia ancora in testa in Europa nella classifica dei crimini transfobici. Secondo il Tgeu, che ogni anno il 20 novembre, in occasione del TDoR (Transgender Day of Rememberance), rende noti i dati del suo monitoraggio, sono Turchia e Italia i due Paesi dell’area europea in cui si registrano ogni anno più omicidi di persone trans. Il 45% delle donne trans assassinate in Europa era migrante o rifugiata. Nel panorama italiano la legge 164 del 1982 è ormai obsoleta e non aggiornata all’evolversi della società e delle esigenze in primis della comunità trans* e non binary stessa. Dopo 41 anni, una nuova legge per il diritto all’autodeterminazione di genere e all’integrità dei corpi delle persone intersex sarebbe auspicabile anche se purtroppo la classe politica attuale non sembra minimamente considerare, come se le vite delle persone trans* venissero sempre “dopo” qualsiasi altra priorità di questo intero mondo. 

“Dopo l’approvazione in Consiglio Comunale di Firenze della mozione sull’identità alias proposta da Sinistra progetto comune, lo scorso 15 maggio, ci aspettavamo concretezza, un qualcosa che potesse realmente dare dignità e tutela anche nei contesti di lavoro, servizi e cultura del Comune di Firenze” dichiara Vincent Vallon vicepresidente Arcigay Firenze ed esponente della comunità Trans* di Firenze. “Purtroppo dobbiamo prendere atto della battuta d’arresto sul tema, come se ormai non sia più strategica o utile politicamente. Crederci non basta, la differenza la fanno i fatti” dichiara Mauro Scopelliti Presidente di Arcigay Firenze.

La vita delle persone transgender e non binarie sono continuamente esposte a violenza psicologica e fisica, in tutti i contesti della loro vita. Non vi sono contesti sicuri, dallo sportello delle poste dove per ritirare una raccomandata ti viene chiesta una delega che non hai fino ad arrivare ai servizi sanitari dove ogni volta bisogna vivere violazione della privacy e mortificazioni. Questo non vuol dire che non esistano persone e realtà che, dentro e fuori le istituzioni e i servizi, cercano di cambiare il sistema discriminante, ma la loro presenza non garantisce la collettività in assenza di una legge o una tutela riconosciuta.

Come Arcigay Firenze facciamo del nostro meglio, come persone volontarie, portando avanti un gruppo di supporto e socializzazione per persone trans* e non binarie che al momento conta più di 60 persone, promuoviamo eventi formativi e facciamo sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali locali e nazionali. Insieme ad Agedo Firenze abbiamo attivo un gruppo di genitori di persone Lgbtqia+ che da supporto a decine di famiglie e legami familiari. 

Purtroppo ancora tutto questo non basta, infatti non esistono servizi di supporto ad hoc promossi dalle istituzioni o percorsi di accoglienza per persone trans* e non binarie vittime di violenze. 
Conclude Vincent Vallon “Serve un cambio di visione sui diritti, un approccio che non lasci indietro nessuna persona e che promuova un cambiamento vero nella quotidianità di tutt* senza scordarsi di cadere nel tranello politico di mettere in contrasto diritti civili e sociali, come se le nostre vite non sia fatte anche di lavoro, sanità e affetti”.

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