Congresso Arcigay, Natascia Maesi è la prima donna eletta presidente

  
CONGRESSO ARCIGAY, NATASCIA MAESI È LA PRIMA DONNA ELETTA PRESIDENTE

Confermato Gabriele Piazzoni segretario generale. L’assemblea de* delegat* vota all’unanimità per ribadire l’identità antifascista e pacifista dell’associazione 

Latina, 13 novembre 2022 – Natascia Maesi, giornalista 45enne, espressione del Comitato territoriale di Siena, è la prima donna eletta nel ruolo di presidente di Arcigay. Questo è uno degli esiti del XVII Congresso nazionale dell’associazione, conclusosi oggi a Latina. Confermato Gabriele Piazzoni, 38 anni di Crema, come segretario generale. L’assemblea de* delegat* ha inoltre approvato la mozione “Orgoglio in movimento” (disponibile sul sito www.arcigay.it) e ribadito con voto unanime l’identità antifascista e pacifista dell’associazione. La nuova segreteria nazionale, l’organo esecutivo dell’organizzazione, è composta da Anna Claudia Petrillo (delega ai rapporti territoriali),  Christian Leonardo Cristalli (diritti persone trans), Claudio Tosi (cultura, storia e memoria), Ilenia Pennini (salute), Luciano Lopopolo (formazione), Manuela Macario (lavoro), Marco Arlati (sport), Marta Rohani (scuola), Matteo Cavalieri (tesoriere),  Michela Calabrò (politiche di genere), Roberto Muzzetta (esteri), Shamar Droghetti (politiche giovanili), Daniela Lourdes Falanga (carceri legalità lotta alle mafie).

“Sono molto onorata del ruolo di cui l’associazione oggi mi investe e che è l’esito di un percorso che viene da lontano e che coinvolge numerose donne all’interno dell’associazione”dichiara Maesi. Che prosegue: “Da oggi, per quattro anni, sarò LA presidente di Arcigay. E sottolineo il LA, a marcare  la differenza profonda tra leadership femminile e leadership femminista. Giorgia Meloni, nell‘infrangere il soffitto di cristallo, ha disposto la cancellazione del femminile, con la conseguente  invisibilizzazione delle donne dal discorso pubblico e politico, rafforzando l'idea che le donne abbiano valore solo se assomigliano agli uomini, diventano come loro, si appellano al maschile per essere autorevoli. Altra cosa è il modo in cui io e le altre attiviste transfemministe di Arcigay intendiamo affrontare generi, rendendoli visibili e attraversabili, disobbedendo a norme e aspettative di genere, superando i limiti del binarismo. Le parole creano senso e immaginario, sono strumenti potentissimi che vanno usati responsabilmente. Ancora di più se si ha un privilegio o si esercita un potere.”.

“Arcigay esce da questo appuntamento come un’associazione forte e volitiva, compatta, coesa e battagliera”, dichiara Gabriele Piazzoni. “Attraversiamo un tempo complicato -prosegue -, per molti versi ostile. Ma ci sentiamo pronti e pronte ad attraversare questo tempo senza paura. Già da domani siamo al lavoro per garantire alle persone lgbtqia il 

sostegno e rappresentanza, per rilanciare le battaglie per la piena uguaglianza di tutte e tutti, per una politica che rimuova gli ostacoli e che colmi il vuoto che questo Paese sconta in termini di diritti umani, civili, sociali.”.


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