Gay/ Roma approva il registro delle unioni civili. Arcigay esulta: “Dopo gli anni neri nella Capitale torna il sole. Il Parlamento ora faccia la sua parte”

  


Bologna, 28 gennaio 2015 – “Finalmente! Per Roma questo voto ha il senso di una liberazione”: Flavio Romani, presidente di Arcigay, esulta alla notizia del voto con cui l’assemblea capitolina ha istituito il registro delle unioni civili. “L’istituzione del registro – spiega Romani – è un messaggio di civiltà che i cittadini e le cittadine di Roma attendevano da tanto tempo:  l’assenza fino ad oggi di segnali che connotassero la Capitale come una metropoli aperta alle differenze ha prodotto anni difficili, in cui il conto sempre in crescita delle discriminazioni e delle violenze non riceveva reazioni dalla politica, al di là dei soliti blandi rimproveri. Invece la politica deve avere l’ambizione di fare cultura, è la sua prima vocazione. Le politiche dell’inclusione, quelle dei diritti e del riconoscimento reciproco sono il primo vero antidoto all’incultura che genera violenza. Oggi Roma, grazie alla tenacia del sindaco Marino e della sua maggioranza,  spalanca le finestre e, dopo tanti anni “neri”, ci fa rivedere il sole, ricacciando nell’ombra quei rigurgiti di storia sudicia che nelle discriminazioni e nella violenza avevano trovato l’ambiente giusto per mettere radici e consolidarsi. È un giorno di festa insomma per la Capitale e la buona notizia  si spera raggiunga le aule del nostro Parlamento, da cui attendiamo il pieno riconoscimento delle nostre identità, dei nostri orientamenti, delle nostre relazioni e delle nostre famiglie. Nell’estenuante titubanza di un Paese che non sa imboccare con chiarezza la via del progresso, civile e sociale, sta il rischio per l’Italia di restare costantemente in bilico con il suo passato più terribile, quello da cui la nostra Carta costituzionale voleva, al contrario,  metterci al riparo”.