Milano. Al via il Registro delle unioni civili, in tanti per arrivare presto al matrimonio

  

Con una delibera di Giunta di questa mattina, il Comune di Milano rende operativa l’approvazione del Riconoscimento delle Unioni civili approvata a fine luglio.
Sul sito web del Comune (comune.milano.it) sono disponibili tutte le informazioni utili per presentare la domanda e registrarsi a partire dal 18 settembre. Arcigay Milano rimane a disposizione dei soci, della comunità lgbt e della cittadinanza per dare informazioni e supporto.

Auspichiamo che a partire da martedì 18 settembre tante coppie omosessuali accedano a questo istituto a valenza amministrativa, per dimostrare al Paese l’effettiva esistenza di un fenomeno sociale reale e concreto che necessita di reali forme giuridiche di riconoscimento, adeguate e attese: l’estensione del matrimonio civile e la creazione di nuovi istituti come il PACS.

Siamo purtroppo consapevoli che l’omofobia vissuta e percepita in questo Paese renda difficile a molte persone la decisione di accedere a questi istituti, per paura di ritorsioni e discriminazioni. Invitiamo il Comune e le istituzioni a favorire nuove politiche di lotta all’omofobia, supporto alla comunità lgbt e chiediamo al Parlamento di approvare al più presto una legge contro i reati di tipo omofobico.

Marco Mori presidente del CIG Arcigay Milano dichiara:” l’amore, in tutte le sue forme, non è un fatto privato, ma pubblico, e questo registro va nella direzione di rendere pubbliche, riconoscere, celebrare le coppie e dare loro la giusta legittimità. Purtroppo, la delibera ha vissuto il compromesso del termine “famiglia” favorendo argomentazioni riduttive dell’Articolo 29 della nostra Costituzione che non discrimina e non vieta il matrimonio agli omosessuali. Continua la lotta per raggiungere questo obiettivo primario, come in tanti paesi europei, e più saranno i cittadini che accederanno a questo registro, sempre più difficile sarà per politici retrogradi, omofobi e clericali come Rosi Bindi invitarci ad avere fantasia. Come la pazienza, la fantasia è giunta al capolinea. E’ il tempo del rispetto, e non può essere più unidirezionale.”

Ufficio Stampa


  •