Baripride. Sessualità e anziani, un dibattito riuscito

  

Poteva sembrare un parallelo audace se non forzato. Ma alla fine la sessualità e ‘affettività nella terza età si è rivelato un argomento efficace, nei contenuti e nella dialettica, per il dibattito di inaugurazione delle manifestazioni del Baripride.

«Voi dite perché questa scelta. Io rilancio: perché no?» ha detto Rosaria Iodice, portavoce del Baripride, aprendo ‘incontro realizzato in collaborazione con la Spi Cgil e rispondendo subito ai dubbi della vigilia. «In realtà – ha spiegato Iodice – la sessualità nella terza età è un tema del quale, come il lesbismo, non si parla mai. E poi, anche gli omoessuali invecchiano». E spesso, con il passare degli anni, i problemi si moltiplicano. Di come sia difficile vivere la propria libertà sessuale e il lesbismo nella terza età ha parlato Piera Zani, presidente di Pianeta Viola.

Ma oltre agli aspetti sociali esistono anche problematiche strettamente sanitarie. Le hanno discusse Antonio Fiore, primario del reparto di Geriatria del’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, e Angela Calluso, presidente del Cama, (sede barese della Lega italiana lotta al’Aids), che ha spiegato come siano in aumento i casi di contagio tra i cinquantenni e i sessantenni.

Sul palco anche Platinette, che con la sua verve ha garantito brillantezza alla serata senza far mancare gli interventi graffianti che ‘hanno fatta conoscere al pubblico televisivo del Maurizio Costanzo Show. Drag queen famosa, ha polemizzato anche con chi dal pubblico contestava la collaborazione tra Baripride e Spi Cgil per ‘iniziativa. Tanto Gabriella Poli quanto Celina Cesari (rispettivamente segretario nazionale e segretario barese del sindacato pensionati della Cgil), sono intervenuti a spiegare il significato sociale del’impegno della Cgil. E a chi dal pubblico ha inteso a tutti i costi interpretare politicamente ‘iniziativa, ha risposto Platinette. Come? Beh, come solo lei sa fare…

Ma dal pubblico sono giunte anche testimonianze, soprattutto quando è stato toccato il tema rovente delle discriminazioni e del lesbismo. Una ragazza, ad esempio, ha raccontato come è stata esclusa dal gruppo di boy scout di cui faceva parte.

«In Italia la vita si è allungata – ha precisato la segretaria nazionale della Spi Cgil Gabriella Poli – gli ultra 65enni sono quasi 10 milioni, un quinto della popolazione, e la loro affettività resta sempre un tabù». «Da un punto di vista sociale – ha concluso la psichiatra Tina Abbondanza – il cambiamento di status provocato dal pensionamento può portare a seri fenomeni psicologici, che a loro volta possono avere ripercussioni sulla vita affettiva e di relazione».

Nel pomeriggio Platinette ha visitato i piccoli degenti del reparto infettivi del’ospedale pediatrico Giovanni «XXIII». Lì – ha detto – «sono rimasta attonita dalla serietà della sofferenza. Ho cercato di portare un sorriso a mamme e bambini ricoverati, facendo del mio meglio, e forse come terapia contro il dolore funziono. Bisogna rivalutare ‘affettività a tutte le età – ha proseguito Platinette – in un impegno che va oltre i travestimenti». La manifestazione si è conclusa con un cocktail di beneficenza nel quale sono stati raccolti fondi per ‘Osservatorio provinciale contro le discriminazioni e le tratte. ‘iniziativa mira a realizzare un soggiorno per bambini malati di Aids, organizzato dal Cama Lila di Bari. Alla raccolta di fondi per i bimbi malati di Aids parteciperanno anche il consorzio commerciale «Al Manzoni» di Bari e i commercianti di Fasano, che destineranno ‘1,5% delle entrate fino alla fine del maggio 2003 alle organizzazioni contro la lotta al’ Aids.


Da"La Repubblica Sab 7-DIC-2002
Platinette strega anche Bari: "Siate tolleranti con i gay"
Un talk show su anziani e sessualità in vista del Pride 2003. "Ho portato i regali ai bambini ammalati. Si sono spaventati quando sono entrata"

di CARLO ALBERTO BUCCI

Platinette sprofondata in una poltrona racconta che è andata a portare doni ai bambini del reparto pediatrico del "Giovanni XXIII" e rivela che i piccoli malati hanno avuto paura. «Ero vestita come una troia, come potevo sperare di strappargli un sorriso?» ha ammesso la drag-queen aprendo ieri pomeriggio al Kursaal Santalucia di Bari l´incontro dedicato a "Terza età – sessualità – affettività". Il talk show, organizzato dal Baripride 2003 sui problemi del sesso nell´età della pensione, ha avuto anche lo scopo di racimolare fondi per aiutare i bambini ammalati di Aids. E il sindaco di Fasano, Vito Ammirabile, seduto alla destra di Platinette ma in una posizione che denunciava un certo imbarazzo, ha confermato che il suo Comune aderisce al progetto di Arcigay per la lotta alla malattia.

Imbarazzata, del resto, era anche Rosaria Iodice, portavoce del Gaypride, che ha così esordito: «A me tocca l´ingrato compito di iniziare …». Come biasimarla? Parlare dell´amore degli over 60 davanti a tutti non è cosa da tutti i giorni. Tanto più che c´è di mezzo il dramma dell´Aids. E tanto più che tra il pubblico, accanto a molti giovani omosessuali, c´era anche qualche famigliola con i pargoli al seguito. E poi c´erano loro, gli anziani dello Spi-Cgil, che hanno organizzato la serata con i ragazzi dell´Arcigay, assieme ai quali, peraltro, ad aprile hanno dato vita al progetto "Ufficio nuovi diritti".

Nelle pieghe del dibattito, ravvivato da qualche battuta pesante di Platinette, tra una rivelazione del geriatra Antonio Fiore sui problemi ormonali dei suoi pazienti e una riflessione della psichiatra Tina Abbondanza sui piaceri che comunque dispensa l´amore nella terza età, c´è stato modo di chiedere ai pensionati presenti tra il pubblico che cosa pensano di questo percorso comune intrapreso con i giovani omosessuali baresi. E si scopre così che l´accordo c´è. Ma che ancora si devono parlare. Cosa pensano per esempio gli anziani sui problemi degli omosessuali? «Se ne parla poco e comunque non in gruppo. Non abbiamo ostilità nei loro confronti. C´è comprensione, ma non attenzione» dice Antonio Poliri, pensionato della Spi-Cgil di Bari. Lui lavora nel quartiere Carrassi di Bari e si occupa dell´emarginazione offrendo consigli e cercando aiuti economici a chi non ce la fa a tirare avanti con la pensione. «È vero – ammette – molte persone, e non solo di una certa età, leggono ancora l´omosessualità come fosse una malattia». Interviene un amico, Franceso Di Cecco, anche lui pensionato dello Spi: «Ce ne sono però sempre di meno a pensarla così». Poi aggiunge: «Per me non sono un problema, ma quando si spogliano durante le parate mi dà fastidio. Non sono perbenista, ma mi non mi piace questo esibizionismo».

È d´accordo Giuliano Ciliberti, dell´Arcigay. «Quando il contatto con gli anziani è diretto e non filtrato dalla televisione che fornisce sempre un´immagine circense del gay, c´è confronto. Basti vedere – rivela – l´ottimo rapporto che abbiamo con la maggior parte delle persone del quartiere della Madonnella, dove abbiamo la nostra sede». Raffaella De Carne, che ha sul petto la spilletta della Cgil, rivela che anche in provincia i tempi sono cambiati. Che anche in un piccolo centro come Terlizzi ci sono persone che vivono ormai la propria omosessualità in accordo con i familiari. E tra gli anziani si parla, ci si confronta su temi privati come il desiderio in tarda età? «Io sono vedova, e non posso dialogare di queste cose con le mie amiche sposate. Perché non sono alla pari con loro», risponde.

«Due maschi che si baciano, questo non lo digerisco proprio», rivela il pensionato Francesco Di Cecco. «Capisco che si vogliono bene, ma a me, istintivamente, non va giù». E un bacio tra due donne? Ammette candidamente: «No, quello mi piace …». Un amico lo strattona e se lo porta via, prima che aggiunga altro. E poi sta per prendere la parola Platinette. Ora la scena è tutta per lei («Ma si dice lui o lei?», chiede sottovoce un anziano a un amico).


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