La chiusura di Gay TV, segnale di arretratezza

  

“La chiusura di Gay.tv, il primo esempio di canale televisivo italiano dedicato ai temi gay, rappresenta un impoverimento per la televisione italiana e per la comunità lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender)”. Queste le parole del segretario nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso, all’annuncio della fine delle trasmissioni dell’emittente, il prossimo 31 gennaio.

“La penuria di investimenti pubblicitari — continua Mancuso – è l’ennesimo segnale di arretratezza dell’Italia sulla questione omosessuale, che si unisce al ritardo politico sulla parità dei diritti e alla propensione di lesbiche e gay italiani a nascondere il proprio orientamento sessuale, molto più che in altri paesi dell’Europa e del Nord America."

“Con Gay.tv si spegne una voce indipendente e appassionata della comunità lgbt italiana, di indiscussa qualità e capace di parlare ad un pubblico gay ed eterosessuale. Per anni ha contribuito a ridurre l’isolamento di tante persone omosessuali lontane dai grandi centri metropolitani, e a costruire una comunità lgbt nazionale più consapevole e coesa."

“Ci auguriamo che il patrimonio di competenze e professionalità maturato in seno all’emittente non vada disperso e possa invece fecondare ed arricchire il panorama televisivo e multimediale italiano”.


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