W Padova e le sue famiglie!

  
Padova Pride 2002

Padova Pride 2002

"Il Comune di Padova, come già quello di Bologna dal ’99, non ha fatto altro che riconoscere l’esistenza di famiglie anche solo fondate sull’amore, così come previsto dalla normativa anagrafica dello Stato, e denunciare l’urgenza di una legge nazionale che ne riconosca i diritti."

"La destra italiana, che oggi in piazza come ieri al governo insulta vergognosamente le persone omosessuali e transessuali chiamandole “froci” e “troie”, è ormai l’unica, tra i grandi paesi europei, ad opporsi al riconoscimento delle unioni di fatto”.

Così il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, commenta la recente mozione del consiglio comunale di Padova e la reazione rabbiosa dei partiti della destra.

“La destra francese, quella britannica, quella tedesca e quella spagnola — continua Lo Giudice – non hanno nulla da eccepire sul diritto, riconosciuto nei rispettivi paesi, all’assistenza sanitaria, alla pensione di reversibilità, o all’eredità, per due partner anche omosessuali. Il Partito popolare di Aznar, in Spagna, si era persino presentato alle elezioni vinte poi da Zapatero, con un programma di governo che conteneva una proposta sui Pacs, ancora più esplicita di quella prevista dall’attuale programma del centrosinistra italiano."

“La Costituzione della nostra Repubblica sancisce chiaramente all’articolo 3 la pari dignità e l’eguaglianza dei diritti di tutti i cittadini, compresi gay lesbiche e trans, e all’articolo 2 il riconoscimento da parte dello Stato dei diritti inviolabili dell’uomo, anche nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. Viceversa l’articolo 29 sulla famiglia, impone sì allo Stato di riconoscerne i diritti, ma non ne dà una definizione, né tanto meno impedisce il riconoscimento di altre forme di unione”.

“Il provvedimento preso dalle città di Bologna e Padova è forse la via migliore che può essere intrapresa da un amministrazione comunale per riconoscere dignità alle convivenze e giungere ad una legge statale sulle coppie non sposate. Ci auguriamo che il loro esempio sia seguito da altre città”.


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