Parliamo bene di HIV/AIDS

  

E’ intitolato a Riccardo Tomassetti, giornalista scientifico romano, scomparso nel 2007 a 39 anni; ha dedicato all’informazione sull’Aids e le malattie infettive gran parte del suo impegno professionale

ROMA – Ogni anno in Italia si registrano 4 mila nuovi casi di infezione da HIV: sempre più spesso sono colpiti donne, eterosessuali, adolescenti e immigrati, poco consapevoli dei rischi del contagio. La mancanza d’informazione e la percezione inadeguata del rischio ritardano il momento della diagnosi, compromettendo la piena riuscita della terapia antiretrovirale. Oggi dal 30 al 50% dei pazienti con nuove infezioni arriva al test in condizioni avanzate di malattia, rendendo più difficile rallentarne la progressione.

Ed è proprio con lo scopo di rilanciare l"informazione sull’Aids e tenere alta l’attenzione sulla malattia, che è nato il primo riconoscimento italiano dedicato all’informazione e alla divulgazione sull’HIV/Aids. Si tratta del Premio Giornalistico Riccardo Tomassetti, intitolato al giornalista scientifico romano scomparso nel 2007, a soli 39 anni, che ha riservato larga parte del suo impegno professionale all’informazione sull’Aids e le malattie infettive.

L’iniziativa, presentata questa mattina a Roma, è stata promossa dalle principali associazioni italiane impegnate nella lotta all’HIV e all’Aids con il sostegno di Pfizer Italia e alla presentazione del Premio hanno partecipato Fiore Crespi, Presidente Anlaids, Nerina Giancotti, Vice Presidente Positifs, Luisa Sanvito, Presidente Cica e Filippo Von Schloesser, Presidente Nadir Onlus. Insieme a loro intervengono Andrea Antinori, dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani”, Stefano Vella dell’Istituto Superiore di Sanità e Fanny La Monica, Responsabile della Comunicazione di Pfizer Italia. Il Premio Giornalistico Riccardo Tomassetti è riservato agli under 35.

“Al cambiamento della dinamica dell’epidemia non ha corrisposto un cambiamento dei sistemi di informazione: non c’è ancora sufficiente consapevolezza che anche un solo rapporto a rischio può trasmettere l’infezione – ha detto Andrea Antinori, Direttore del Dipartimento Clinico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani” di Roma – la percezione della gravità della malattia si è attenuata, soprattutto presso le fasce emergenti, come le donne eterosessuali inconsapevoli e gli adolescenti, portati a sottovalutare i rischi del contagio e a ritardare il momento della diagnosi.

E’ necessario raggiungere questi gruppi di popolazione con informazioni più mirate: spesso il paziente non si sottopone a test perché non si riconosce in una categoria a rischio”.

Una diagnosi di infezione da HIV ha un impatto decisamente meno drammatico che in passato: “Chi è in trattamento antiretrovirale – spiega Stefano Vella – vive una vita migliore rispetto a pochi anni fa perché le combinazioni di farmaci sono migliorate moltissimo e la terapia si è notevolmente semplificata: da 20-30 compresse al giorno si è arrivati a una-due compresse e anche gli effetti collaterali sono diminuiti, pur trattandosi di una patologia cronica che richiede al paziente un impegno costante e quotidiano”.

Mantenere adeguata la percezione della gravità della malattia e l’attenzione sui comportamenti a rischio, soprattutto tra i giovani, è dunque lo scopo prioritario del Premio Giornalistico Riccardo Tomassetti che verrà assegnato ai migliori servizi giornalistici sul tema HIV/Aids realizzati entro il 31 ottobre 2008 in ognuna delle quattro categorie prese in esame: agenzie e quotidiani, periodici, radiotelevisione, web. Sarà una giuria composta da giornalisti esperti ad assegnare i riconoscimenti entro la fine del 2008.

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