Ritorno dalla Spagna

  

Siamo due ragazzi di Genova  di 30 e 31 anni; da oltre 13 anni fidanzati e da 2 conviventi sotto le stesso tetto. Quest’anno le nostre ferie, le abbiamo trascorse in Portogallo prima, nella regione meridionale dell’Algarve ed in Spagna, in Andalucia, successivamente.

Siamo una semplice coppia piuttosto sobria, non nascondiamo la nostra omosessualità, né nella vita privata, né sul posto di lavoro, di certo non la ostentiamo. In Portogallo, la comunità gay, per quanto abbiamo potuto vedere, vive la propria vita in modo tranquillo, accettato, senza essere additati quando noi ci scambiavamo apprezzamenti e/o baci. Quindi una totale accettazione.

In queste due Nazioni, quando ci siamo recati in Hotel per il Check-in , alla domanda del tipo: "camere – letto?", già optavano per una doppia con letto matrimoniale… cosa che in Italia non succede quasi mai.

Dopo il Portogallo, abbiamo proseguito per la Spagna, nazione davvero speciale! Credavamo che solo l’area di Barcelona potesse riservare certe aperture ed una forte accoglienza alla comunità LGBT, ma abbiamo constatato personalmente, che dopo l’avvento di Zapatero e delle sue Leggi di totale apertura ai Diritti Civili, la società spagnola è davvero cambiata! S’è aperta, s’è rivelata, mettendo in mostra a tutta l’Europa, il proprio senso di civiltà, di libertà e rispetto altrui, avvertibile in tutto lo Stato.

Quello che è importante sottolineare, a nostro avviso, è che la legge ha cambiato il cervello degli spagnoli! Ha legalizzato i matrimoni tra persone omosessuali, ed inoltre è intervenuta in modo capillare, nell’educazione, nella conoscenza dell’omosessualità, e soprattutto nel formare chi opera nella società, come la Guardia Civil. Generalmente abbiamo visto una popolazione molto tollerante. Diversamente rispetto ai nostri connazionali presenti.

Tra i  giovanissimi, la coppia gay vive il proprio rapporto senza nascondere baci, o passeggiare tenendosi per mano. Singolare, ma non troppo, a Siviglia, il bacio passionale di due ragazze: una delle due in procinto di partire. Baciarsi con tanto di lacrime, per l’ultimo saluto… fra una cinquantina di passeggeri di un autobus: l’imbarazzo aleggiava solo su di noi!! Invece c’erano passeggeri indifferenti o addirittura commossi. Posso assicurare che tra la cinquantina di persone che occupava il bus, nessuno ha sghignazzato o criticato il gesto di quelle due ragazze!

Mai come in questi luoghi, ci siam sentiti accolti, accettati. Rientrando in Italia, questo Nostro Paese lo sentiamo lontano; ci sentiamo sgraditi, rifiutati da tutti e in particolare dalla politica.
Proprio oggi, 8 settembre ’08, giunge in città, a Genova, la notizia che il prossimo Pride si terrà qui, e già accese polemiche si sollevano sia da destra (non ne dubitavamo!), sia DA SINISTRA!

Amici di Arcigay, che tristezza, che delusione! Avremmo tanta voglia di scappare da questo Paese, ignorante ed omofobo! Mi dispiace per i miei bisnonni e nonni che hanno combattuto duramente per la nostra Libertà e Democrazia. Diritti sacrosanti calpestati con l’avvento berlusconiano–ratzingeriano e grazie anche alla nullafacenza ed affarismo della cosiddetta sinistra.

Ringraziamo Arcigay per lo spazio datoci alle nostre testimonianze e salutiamo tutta la comunità LGBT invitandoLa ad essere unità nel bene e nel male!


Da GENOVA, Danilo & Giuseppe

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