Arcigay Milano. Formigoni dica che anche l’amore omosessuale è Amore

  

Tante associazioni lgbt, movimenti e singoli esponenti politici stanno invitando i cittadini a testimoniare il loro amore domani 14 febbraio, alle ore 19.00 al 39mo piano del Palazzo Lombardia in un kiss in collettivo.

Marco Mori Presidente del CIG Arcigay Milano dichiara:” Ricordiamo che quella rilanciata per domani non è una manifestazione politica nel senso classico del termine, ma un invito ad accogliere il suggerimento del presidente Formigoni e salire in tanti in cima al palazzo della Regione come liberi cittadini. Così facendo magari il Presidente Formigoni e i suoi sodali, non ingannati dalle vette solitarie a cui sono abituati, potrebbero rendersi conto della pluralità di affetti e relazioni che colorano il nostro territorio.”

A questa idea, nata contestualmente dalla volontà di Ivan Scalfarotto, Chiara Cremonesi, Pippo Civati, Certi diritti, Sel e Linfa, si è aggiuinto un movimento spontaneo di persone e associazioni, ancor più indignate dalle ennesime perle di saggezza dell’On. Giovanardi.

Conclude Mori: “Non sono mai stato d’accordo con Formigoni come oggi. Fa bene infatti a citare San Valentino, la leggenda narra che si sia trattato di un credente temerario che sfidava la legge dell’imperatore, il quale voleva un esercito di soldati senza distrazioni, uomini a cui imponeva di non sposarsi. Sembrerebbe che Valentino li sposasse di nascosto, per questo fu processato e ucciso.
Formigoni se davvero si ispira a lui dovrebbe prendere esempio e farsi portavoce nel centrodestra e nel Paese affinchè vengano rimosse le politiche di esclusione e di discriminazione che vietano alle persone omosessuali di veder legittimate le proprie unioni e dire finalmente che i nostri amori non vestono colori proibiti.
Sarà anche vero che la sua giunta ha sempre avuto rispetto per la persona, di sicuro non lo ha mai avuto per le coppie. E’ noto che la geografia politica di Formigoni e di questa maggioranza in difficoltà non contempla la pluralità degli affetti e il riconoscimento dei diritti.”


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