Stop all’omofobia nel raduno scout

  
www.roverway.it

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In questi giorni a Loppiano (Firenze) si sta svolgendo Roverway 2006, raduno internazionale degli scout che vede la partecipazione di più di 5000 giovani di diversi paesi europei.

Per chi non lo sapesse in Italia sono presenti due diverse associazioni: una laica e minoritaria, CNGEI e ‘Agesci, di tradizione cattolica.

Su invito del CNGEI, durante il meeting, Katia Aquafredda, ex scout e fondatrice della Lista Lesbica Italiana, e Piera Zani – che ha collaborato con Azione Gay e lesbica al Progetto Europeo "Daphne" per combattere la violenza nei confronti dei giovani gay e lesbiche – avrebbero dovuto tenere uno workshop dal titolo: "Gender trouble. Viaggio tra i generi per sconfiggere ‘omofobia".

Ma la bottega – per usare il sottocodice scout – è stata cancellata dal programma per ‘intransigenza del’Agesci che ha portato, di fatto, anche alla soppressione di u’iniziativa di Arcigay, curata da Fabio Saccà, nel’ambito del progetto europeo All different all equal, precedentemente concordata.

Dopo aver sollecitato e ottenuto uno scarno comunicato ufficiale da parte del capo scout Lorenzo Maggini del CNGEI sulla soppressione della bottega come Associazione abbiamo deciso di rivolgerci direttamente al "popolo" e cioè ai capi e alle ragazze/i scout.

Abbiamo perciò pubblicato sul nostro portale, www.listalesbica.it, il resoconto della vicenda e due lettere aperte tradotte in diverse lingue insieme a un logo con tenda e sfondo arcobaleno con la preghiera di scaricare stampare e far circolare il materiale il più possibile.

E sabato 12 agosto la riscossa: alcuni capi del CNGEI dopo aver stampato il logo multicolore sulle magliette hanno distribuito i volantini con le lettere tenda per tenda e i ragazzi del’Arcigay, che dal logo hanno tratto adesivi, confermano che è il gadget più richiesto tra tutti!

Un grazie a tutte e a tutti coloro che ci sono stati vicino e ci hanno sostenuto in questa battaglia contro un oscurantismo degno di altre epoche.

Patrizia Colosio
Presidente Associzione Lista Lesbica Italiana


La lettera di Lista Lesbica Italiana

Cari Scouts, se vi scriviamo una lettera è perchè a Roverway non ci saremo. ‘organizzazione del campo, ed in particolare ‘associazione degli scout cattolici AGESCI, ha deciso che è meglio che la nostra bottega (Gender Trouble. Viaggio tra i generi per sconfiggere ‘omofobia), da tempo programmata, non abbia luogo. Se non vi scrivessimo, probabilmente non sareste neppure informati di questa incomprensibile censura.

Tanti di voi, lo sappiamo, hanno amici e amiche gay o lesbiche, e hanno imparato ad ascoltarli e a voler loro bene come si fa tra amici, intorno al fuoco la sera o lungo sentieri da percorrere con uno zaino in spalla. Altri forse pensano che questo argomento non li riguarda, ma non è così.

Le statistiche dicono che una persona su dieci è gay o lesbica, e non è possibile che nel vostro gruppo non ci sia nemmeno uno di loro. Magari avete raccolto insieme la legna ieri sera, forse è la persona con cui avete condiviso un pezzo del vostro viaggio, oppure è il vostro capo e non ci avete mai pensato prima … forse sta aspettando il momento giusto per dirvelo, ma non è sicuro che questo non gli faccia perdere la vostra amicizia.

Quello che sta succedendo in questi giorni, ‘invito al campo ritirato a pochi giorni dal suo inizio, dimostra che ‘omofobia (cioè la paura e il rifiuto delle persone omosessuali), è ancora molto diffusa nel mondo e poggia le sue basi sul silenzio e ‘ignoranza. Senza il vostro intervento, i gay e le lesbiche scout non potranno sentirsi bene oggi a Roverway, perchè ‘organizzazione non ha scelto di “osare e condividere”, ma di ritirarsi e rinchiudersi ponendo ai margini chi è portatore testimone di un percorso e scelte differenti.

Prima che il silenzio cali, vogliamo quindi mandarvi un saluto e dirvi che si pu’ essere gay e lesbiche ed essere felici, specie se al proprio fianco ‘è qualcuno disposto a respingere le discriminazioni e i divieti che troppo spesso accompagnano questa esperienza. Voi state facendo un percorso educativo, e nessuno ha il diritto di imporvi di desiderare e amare dentro uno schema prefissato.

Educare è tirare fuori da ciascuno ciò che ha di meglio dentro di sè, e il desiderio e ‘amore per una persona del proprio stesso sesso è un tesoro al quale non possiamo e non vogliamo rinunciare.

Non rinunciate nemmeno voi e fate sentire la vostra voce per fermare le discriminazioni nei confronti di gay e lesbiche, se davvero il rispetto per gli altri non è più un concetto astratto e sa tradursi in scelte concrete e coraggiose.

Prima di salutarvi, vi proponiamo un piccolo gesto di disobbedienza. In fondo a questo messaggio trovate un logo che dice solo questo: Roverway 2006, stop al’omofobia. Stampatelo, incollatelo, portatelo sulle vostre magliette, attaccatelo allo zaino o sui vostri foulard, issatelo davanti alle vostre tende: dite forte e chiaro a chi non vuol ascoltare che per quanto vi riguarda i gay e le lesbiche sono a casa anche in un gruppo scout.

Buon cammino, e che la fortuna ci aiuti.

Katia Acquafredda – Maestra di Bottega
Piera Zani – Staff della Bottega
Patrizia Colosio – Presidente Associazione Lista Lesbica Italiana


La lettera di ARCIGAY

Cari Scouts,

Anche ARCIGAY era stata invitata a partecipare a Roverway con un workshop decato a voi, sui temi dell’orientamento sessuale e identità di genere. Anche la nostra non avrà luogo per ragioni che ancora oggi non ci sono chiare.

Abbiamo potuto ripiegare su uno stand espositivo, su una presenza simbolica quando invece avremmo voluto incontrarvi, raccontarvi la nostra esperienza, “osare condividere” con voi. Temiamo che nell’organizzazione di Roverway ci sia stato qualcuno che ha voluto impedire questo confronto.

La realtà dell’essere gay e lesbiche, riguarda tutti, perchè tutti almeno ne abbiamo sentito parlare qualche volta e tutti abbiamo a che fare con persone gay o lesbiche, tante volte senza saperlo; sono i nostri amici, i nostri compagni di scuola di lavoro, anche i nostri compagni qui al campo. Certo, anche in questo campo.

Purtroppo esiste in tanti luoghi una cosa chiamata omofobia (cioè la paura e il rifiuto delle persone omosessuali) una malattia causata dall’ignoranza, dal silenzio e che genera altra ignoranza, discriminazione, se non violenza. Per questo vi abbiamo raccontato questa storia e vi invitiamo a parlarne, a discuterne tra voi. Eppure è possibile vivere felicemente la propria affettività, la propria sessualità. Grazie alla libertà di parlarne, all’accettazione, al rispetto, alla lotta alla discriminazione, assieme!

Noi crediamo nella condivisione, nell’incontro tra diverse culture, nella sfida di lavorare assieme a persone che la pensano in maniera diversa; e ci sarebbe piaciuto fare lo stesso anche a Roverway. E’ un peccato aver perso l’occasione di parlarne, perchè questo ha creato nuovo silenzio…

Chiediamo quindi all’organizzazione di Roverway di dare una spiegazione, di dire a noi e a voi perchè non si potrà parlare di questioni gay e lesbiche in questo campo. Noi saremo a questo stand, se “oserete” incontrarci e parlare con noi saremo lieti di “condividere” con voi.

Buon cammino a voi! E buona fortuna.

Fabio Saccà – Resp. Arcigay Giovani


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