“Fammi entrare, amico mio”

  

"Fammi entrare, amico mio. Non mi chiedere il colore della pelle, se sono maschio o femmina, se ho il naso grosso o la bocca piccola, o che nome hanno i miei dei".

Sono le parole di , la poesia che Serigne MBacke Diagne, 12 anni di Montefano (Mc), mamma italiana e papà senegalese, ha scritto pensando al'adolescente di Torino, 'origine filippina, che si è suicidato lo scorso aprile perché discriminato, a causa dei pregiudizi sul'omosessualità, dai compagni di scuola.

Con la sua poesia, che è stata letta durante la seconda Conferenza regionale sul'Immigrazione, che si è svolta ad Ancona, al'interno di'Eco&Equ', la Fiera del'attenzione sociale, ambientale e del'economia alternativa, Serigne è arrivato al terzo posto nel concorso nazionale di poesia , nella sezione ragazzi, di San'Angelo in Pontano (Ap).


Matteo

Matteo

Amico mio

Fammi entrare, amico mio,
non mi chiedere il colore della pelle,
se sono maschio o femmina,
se ho il naso grosso o la bocca piccola,
o che nome hanno i miei dei.
Fammi entrare, amico mio,
non mi chiedere da dove vengo,
se ho i capelli rossi o gialli,
se ho le scarpe alla moda,
o se ho la playstation.

Fammi entrare, amico mio,
ho freddo e sono solo,
non sento piu` i profumi della mia terra,
non vedo la mia famiglia,
non respiro aria pulita,
ma solo smog e polvere.
Per favore, amico mio, aiutami a vivere


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