Il flop di Don Benzi

  

Con poche donne e uno striscione giallo srotolato davanti al’ ingresso del cortile di Palazzo ‘ Accursio( con la scritta’No agli scambi politici sul corpo delle donn’), il coordinamento per ‘ autodeterminazione ha protestato ieri pomeriggio contro ‘ intervento di don Oreste Benzi’ospit’ della commissione consiliare del Comune, presieduta da Daniela Bottino, de La tua Bologna, affiancata dal’assessore alla sanità, Gian Paolo Salvioli (nella foto). Sul tappeto, la legge 194 sul’ aborto.
Le donne hanno tenuto un presidio davanti alla sede del Comune, mentre al’ interno don Benzi e altri esponenti del’ associazione Giovanni XXIII ribadivano la propria disponibilità a collaborare con il Comune nei consultori e nei servizi che praticano la interruzione volontaria di gravidanza (in consonanza con un ordine del giorno proposto in precedenza da componenti della maggioranza).
Dopo il presidente di Arcigay, Sergio Lo Giudice, per ‘ opposizione, ha preso la parola il consigliere di Forza Italia Daniele Carella, il quale si è detto ‘ accordo sulla necessità di fare funzionare la legge194 in tutte le sue parti, in particolare nel’ assistenza alle donne. Ma poi carella, che ha sottolineato di parlare «a titolo personale» ha aggiunto di non potere accettare, in quanto laico, «’ integralismo» e ‘ intolleranza per la libertà altrui a suo parere dimostrata da don Benzi.
Il quale ha detto tra ‘ altro che i politici agiscono con «una superficialità riprovevole» nel’ applicazione della 194, perchè non tutelano a sufficienza la vita, come dimostra anche il fatto che tante donne, dopo la decisione iniziale di abortire, se possono tornano sui loro passi.
Al presidio di protesta hanno aderito, tra gli altri, Ds, Cgil, Arcigay e Arcilebsica, Pdci. Oltre allo striscione sono stati esposti vari cartelli e raccolti’pensieri per la laicit&agrave’ in u’ urna di cartone, oltre a cartoline in difesa della 194 da inviare al sindaco Guazzaloca.
Il 17 settembre scorso ‘era stata una polemica su una presunta’schedatur’ da parte di polizia municipale e Digos delle donne del coordinamento che volevano assistere alla seduta della commissione. Ieri, a scanso di equivoci, non sono stati chiesti i documenti al pubblico che ha assistito alla seduta.


(DIRE)- BOLOGNA- PER ‘INCONTRO CON DON ORESTE BENZI A PALAZZO
‘ACCURSIO- UNA UDIENZA CONOSCITIVA CON LA COMMISSIONE SANIT’ E LA COMMISSIONE DELLE ELETTE- LA MAGGIORANZA SCEGLIE LA SALA DEL CONSIGLIO MA SCOPRE CHE ‘ INUTILE, VISTO CHE I SUOI STESSI ESPONENTI DISERTANO ‘APPUNTAMENTO. AD ATTENDERE ‘ANIMATORE DEL’ASSOCIAZIONE COMUNIT’ PAPA GIOVANNI XXIII CI SONO INFATTI, SUI BANCHI DELLA MAGGIORANZA, POCHE CONSIGLIERE E ALTRETTANTO POCHI CONSIGLIERI. TANTO CHE, COME FA NOTARE AL TERMINE DEL’UDIENZA CONOSCITIVA SIMONA LEMBI, RESPONSABILE DONNE DS, SI PU’ BEN DIRE CHE "I BANCHI DEL CENTRO DESTRA CHE HA VOLUTO QUESTO APPUNTAMENTO, PROMOSSO NEL’AMBITO DI UNA INIZIATIVA SUL’APPLICAZIONE DELLA LEGGE 194, ERANO VUOTI". NON SOLO: DAI BANCHI DEL CENTRO DESTRA ARRIVA, PROPRIO POCO PRIMA CHE DON BENZI LASCI IL COMUNE (PER PRENDERE UN AEREO ALLA VOLTA DI BETLEMME), UN DURO INTERVENTO DI DANIELE CARELLA: "ANCHE OGGI AVETE CRIMINALIZZATO CHI FA SCELTE CHE NON CI PIACCIONO- FA NOTARE IL CONSIGLIERE DI FI- QUESTA ‘ UNA COSA INACCETTABILE".
SUI BANCHI CONSILIARI, PER PARTECIPARE AL’INCONTRO (MA IN MODO DISCONTINUO, TANTO CHE AD UN CERTO PUNTO DELLE DONNE DELLA MAGGIORANZA ” SOLO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DELLE ELETTE, DANIELA BOTTINO), CI SONO LE CONSIGLIERE LTB, MARIA CRISTINA MARRI E ALESSANDRA AUFIERO, E SABRINA SABATTANI, VICECAPOGRUPPO DI AN.

NEI POSTI RISERVATI AL PUBBLICO, PARECCHIE DONNE SILENZIOSE E UNA PICCOLA RAPPRESENTANZA DEL’ARCIGAY CON UNO STRISCIONE IN MANO CHE NON VIENE INNALZATO MA MOSTRATO AI FOTOGRAFI E PER QUESTO PROVOCA UNA "REPRIMENDA" DA PARTE DI BOTTINO ("VI PREGHEREI DI METTERE VIA QUEL MANIFESTO, NON CE ” BISOGNO" DICE). AL’INGRESSO DI PALAZZO ‘ACCURSIO UN DRAPPELLO DI DONNE E DI POLIZIOTTI A PRESIDIO DELLA SICUREZZA PUBBLICA. DON BENZI ARRIVA CON UNA MEZ’ORA DI RITARDO. A DAR VOCE ALLE RAGIONI DELLA COMUNIT’ PAPA GIOVANNI CI PENSANO ALCUNI SUOI ESPONENTI: LUISA TASSI TONELLI, GIOVANNA DAL MONTE, ANDREA MAZZI. ‘ LUI A CITARE I NUMERI RELATIVI ALLE INTERRUZIONI VOLONTARIE DI GRAVIDANZA A BOLOGNA E IN EMILIA-ROMAGNA. SONO TALI "DA RICHIEDERE UN INTERVENTO" SOPRATTUTTO PERCH’ DAL 1994 SONO "STABILI". IL TASSO DI "ABORTIVIT’" ‘ FERMO AL’11.6%: UN DATO CHE PRODUCE "ALLARME" PI’ PERCH’ STATICO CHE IN S’.
IL RELIGIOSO NON RISPARMIA LE ORMAI CONSUETE IMMAGINI FORTI. PARLA DI "VERE UCCISIONI", ANZI DI "BAMBINI FRANTUMATI" DAL’ASPIRATORE, E DICE: "COME SI PU’ CHIAMARE CIVILE UN POPOLO CHE AGISCE IN QUESTA MANIERA?" E ATTACCA I "TUTORI DELLA LEGGE" CHE FANNO NORME INGIUSTE SOLO PER QUESTIONE DI CONSENSO. GLI REPLICANO I DIESSINI SERGIO LO GIUDICE E LALLA GOLFARELLI. MA ‘ CARELLA A LEVARSI DAI BANCHI DELLA MAGGIORANZA PER INVITARE DON BENZI E ‘ASSOCIAZIONE PAPA GIOVANNI XXIII A "RISPETTARE LE POSIZIONI DI OGNUNO. PARLO A TITOLO PERSONALE- PRECISA- IL TEMA VERO IN DISCUSSIONE OGGI ‘ LA LIBERT’. NON ‘ SE SI ‘ PRO O CONTRO LA VITA, PRO O CONTRO ‘ABORTO. NON SI PU’ ESSERE CONTRO LA VITA E PRO ABORTO MA, SEMMAI, PER LA LIBERT’ DI AUTODETERMINAZIONE. VEDE, DON BENZI, IO HO IL MASSIMO RISPETTO DI LEI- DICE- MA NON SI PU’ CRIMINALIZZARE E PARLARE DI
DIALOGO".


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