“Bari ha risposto con un gesto d’amore”

  

Da "La Gazzetta del Mezzogiorno" 19.11.02 di Carmela Fornicola

Alla provincia Vendola, Grillini e Don Bisceglie

Gay Pride a Bari. "Sarà una festa"

Presentata ieri ‘iniziativa

BARI – L’aula consiliare della Provincia di Bari, barocca, affrescata e policroma, accoglie la comunità della diversità orgogliosa. Si consuma con una certa solennità, senza eccessi,senza provocazioni, la presentazione ufficiale del «Gaypride 2003» che si terrà a Bari (momento clou la settimana dal 3 all’8 giugno) con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia e Comune di Bari.
Tra le volute lignee, un crocifisso. Sotto il crocifisso, l’on. Nichi Vendola lancia un appello alla Chiesa: «Conosciamo la straordinaria sensibilità della Chiesa cattolica barese e pugliese e speriamo che chi tenta campagne di oscurantismo non trovi sponde». E le accuse di volgarità (mosse, ad esempio, da alcuni pezzi del centrodestra)? «Basta accendere la televisione – dice Vendola – per scoprire il vero carosello delle volgarità».
Quella che affolla la sala consiliare della Provincia di Bari è una comunità che vive i giorni del grande impegno ma serena, dopo anni di solitudine e di ombra, di vergogna e sensi di colpa. Anche l’on.Franco Grillini,presidente onorario dell’Arcigay,parla di un uomo di chiesa. Ricorda don Marco Bisceglie, parroco di Lavello, uno dei promotori dell’Arcigay, che rimase lacerato dalla storia di due ragazzi catanesi, spinti al suicidio da una comunità ottusa, stupefatta dal loro amore.
Cita Oscar Wilde, invece, il presidente nazionale dell’Arcigay, Sergio Lo Giudice:«Questo amore che non sa dire il suo nome… A Bari – dice Lo Giudice -è stata fatta una proposta d’amore, e abbiamo avuto una risposta d’amore, quell’amore che per tante generazioni è stato sofferenza, vergogna e necessità di nascondersi. Ma questa è un’Italia che non esiste più». Padrone di casa, Marcello Vernola, presidente della Provincia di Bari, riepiloga la grande tensione che c’è nella preparazione del «Baripride», con una lunga serie di appuntamenti fino al giugno 2003, e la Costituzione dell’Osservatorio sulle discriminazioni sessuali e sulle tratte.
E la parata? Sì, ci sarà anche quella. Una sfilata per le strade di Bari, il 7 giugno, per l’affermazione dei diritti. E i colori? E le piume di struzzo? C’è spazio per tutto. Con una parrucca color salmone, Vladimir Luxuria, madrina del pride barese, che dice: «Tante persone del Sud sono dovute andare via per colpa di questa cultura».


Da "La Repubblica" 19.11.02 di P.B.

Nella sala della Provincia alla presenza di 3 parlamentari e del Presidente del’ente governato dal centrosinistra.

Bari. Presentato il gaypride 2003

Presentato il programma della manifestazione che si concluderà a giugno: il 7 la grande sfilata per la città. Un evento lungo sette mesi. Il lavoro sarà il tema centrale. Poi dibattiti e concerti.

Sarà una cosa in grande. Soprattutto, non sarà solo una sfilata di piazza. Non una «pagliacciata volgare» – come l´ha definita qualcuno – non un semplice corteo per gridare la libertà della diversità. Sarà – hanno spiegato – un grande evento messo in piedi da un movimento gigantesco: sette mesi di appuntamenti culturali, istituzionali, sociali, temi, dibattiti, approfondimenti. All´insegna del «pride», dell´orgoglio, ma non solo: ci sarà molto altro su cui riflettere, su cui interrogarsi. Per dire: il mondo del lavoro, che sarà il tema portante di quest´anno, oppure la piaga drammatica e insabbiata della tratta dei bambini. E poi mostre, concerti, spettacoli, così fino alla sfilata per le strade di Bari del 7 giugno prossimo. Finalmente ci siamo: dopo le polemiche oscurantiste e le petizioni bacchettone, la macchina organizzativa del BariPride2003 è partita. «Abbiamo fatto una proposta d´amore a questa città e Bari ci ha risposto con un gesto d´amore», declamava romanticamente, ieri mattina, il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice. Si respirava entusiasmo e gioia e soddisfazione, nella sala consiliare del palazzo della Provincia: ad aprire ufficialmente il primo Gay Pride della storia della Puglia – ospiti dell´amministrazione provinciale guidata da Marcello Vernola (il primo, insieme al "governatore" Raffaele Fitto, a dare il proprio patrocinio alla manifestazione) c´era una folla composta da personaggi di spicco del mondo gay, ma non solo. I parlamentari Franco Grillini (presidente onorario di Arcigay), Nichi Vendola, Titti De Simone e Alba Sasso. Michele Bellomo e Rosaria Iodice – entrambi portavoce ufficiali del Pride -. E ancora Vladimir Luxuria – madrina della manifestazione – e Marcella Di Folco presidente nazionale del movimento italiano transessuali. C´erano Vito Marinelli e Silvia Viterbo, che cureranno la comunicazione degli eventi, e c´erano anche Mario Giovanni Garofalo, docente di diritto del lavoro all´Università di Bari e Massimo Mazzotta del circolo Mario Mieli. Siccome l´evento è storico – mai il capoluogo pugliese era stato teatro della festa dell´orgoglio gay – si è molto parlato di «Puglia aperta e solidale», di un «sud finalmente diverso», di «una città ospitale come nessun´altra». Poi il plauso alle istituzioni, che, più o meno compatte – chi subito (Provincia e Regione) chi dopo (Comune) – hanno appoggiato questo BariPride2003.

Dice Nichi Vendola, barese: «Sono felice ed emozionato che un evento di libertà e civiltà si svolga nella mia città. Ringrazio le istituzioni, che hanno scelto di giocare con intelligenza e sensibilità questa partita». Ma, aggiunge anche, «non fermatevi al patrocinio: aiutateci economicamente, che ne abbiamo bisogno» («abbiamo» vuol dire il movimento glbtt: gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, transgender). Questo, rivolto a Vernola. Che intanto dice: «Il Gay Pride è un´iniziativa fondamentale per sviluppo e crescita culturale del nostro territorio. La cultura dei diritti civili, spesso, soprattutto al Sud, è calpestata anche per colpa delle istituzioni». E prima che Franco Grillini ricordi che il fondatore dell´Arcigay è stato un prete di Lavello, Potenza, cioè don Marco Bisceglie (e Vendola apre alla chiesa pugliese dicendo «ha sempre dimostrato grande sensibilità»); prima che lo stesso Grillini dedichi il BariPride al prete, a Giacomo Mancini e a Pier Paolo Pasolini; prima che Vladimir Luxuria, foggiano, in parrucca arancione, tagli il nastro d´inaugurazione regalando l´unico momento frivolo della mattinata; prima di tutto questo c´è pure il tempo per ricordare che a Padova, sede dell´ultimo Pride, le «signore anziane s´affacciavano ai balconi per applaudire le decine di migliaia di persone che sfilavano orgogliose». A Bari -sono tutti convinti – sarà lo stesso.


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