BolognaPride2008: si parte!

  

I volti del Gay Pride 2008, di scena a Bologna, per ora sono quelli di quattro personaggi in stile manga creati apposta per l’occasione: si chiamano "puraido", che è la traslitterazione della parola giapponese corrispondente a "pride". Li ha presentati oggi alla stampa Lorenzo "Q" Griffi, organizzatore della sfilata del 28 giugno e attivista di Carni scelte.

Il primo personaggio si chiama Giulio, ha 25 anni e per la prima volta voterà al Senato: ma non si sa per chi, visto che il Pride bolognese "non dà indicazioni di voto". Poi c’è Mario, operaio, che "fino al mese scorso – come recita il suo manifesto – per lo Stato era Maria". Clara, invece, è incinta e "pensa ancora che l’utero sia suo e della sua compagna". Infine, un calciatore misterioso, con tanto di striscia nera sugli occhi: ha la maglia della nazionale italiana, ed è "campione nel mondo e negli spogliatoi".

Alla sfilata gli organizzatori si attendono 30.000 persone, ma quello sarà solo il
culmine di una lunga serie di iniziative: a Bologna sono circa 40 gli appuntamenti in programma, a partire dai primi giorni di maggio, con il coinvolgimento di 200 volontari e 35 associazioni (tra cui Arcigay, Arcilesbica, Mit, Carni scelte). Il resto di Italia, invece, si avvicinerà al Pride 2008 con eventi a Roma, Torino, Milano, Napoli, Catania, Perugia e Bari.

"Non solo uomini e donne seminudi e piumati – spiega Elisa Manici, presidente di Arcilesbica Bologna – siamo molto di più". Il corteo sfilerà dai giardini Margherita a piazza VIII agosto, anche se non è ancora arrivata la conferma definitiva. L’ipotesi di percorso, comunque, è stata concordata con questura e prefettura.

"Il Comune ci aveva concesso di finire il Gay Pride in piazza Maggiore – racconta il presidente del comitato organizzatore e del Mit, Marcella Di Folco – ma noi abbiamo preferito declinare per motivi di opportunità e sicurezza", visto che piazza VIII agosto si presta meglio alle dimensioni del Pride. Ci saranno tra gli otto e i 10 camion con sound system, ma per gli organizzatori non sarà un evento paragonabile alla Street rave parade.

Sarà un "Pride senza barriere – come spiega Emiliano Zaino, presidente del Cassero – grazie ai volontari che assisteranno i disabili che vorranno partecipare". Ma anche "il piu’ eco-friendly possibile", aggiunge Manici, grazie ad un servizio di raccolta differenziata che aiutera’ Hera. E terminata la sfilata, festa al Parco Nord con tre spazi musicali.

Appena annunciato, il Pride sotto le Due Torri ha scatenato la polemica. Ma per Di Folco Bologna è "punto di riferimento della comunita’ Lgbt italiana", "avamposto di tolleranza" dove vive "una delle piu’ forti comunità omosessuali e transessuali italiane". In questa citta’, "con il sostegno dei bolognesi, il Pride 2008 vuole essere una tappa nel
percorso di conquista della liberta’ e dei diritti di tutto il movimento Lgbt italiano
". E cioè un’occasione "per riaffermare con orgoglio la laicità dello Stato, la pari dignità e i pari diritti civili e sociali di tutte e tutti".

Sergio Lo Giudice (consigliere comunale del Pd e presidente della commissione ministeriale per la Difesa dei diritti dei gay e delle lesbiche) ammette che il Pride è un "elemento di rottura con schemi consolidati e ruoli predeterminati, una provocazione e una trasgressione". Ma soprattutto, precisa Lo Giudice, è qualcosa che "rende visibile una grande lotta di liberazione di un movimento per i diritti civili". Insomma, niente a che vedere con "muri imbrattati, vetrine spaccate, sporcizia, degrado e oscenita’". Essere trattati dalla stampa "come dei ‘visitors’ o degli extraterrestri – continua Lo Giudice – è una mancanza di rispetto per una componente integrata nella società a tutti gli effetti, tranne quello giuridico e formale".

Gli organizzatori stanno concordando il percorso con chi gestisce l’ordine pubblico, ma per Lo Giudice il diritto di dar vita al Gay Pride non è in discussione: "Il permesso di manifestare lo hanno gia’ chiesto i nostri predecessori, è sancito dalla Costituzione e noi non dobbiamo più chiederlo".


Milli Virgilio
, assessore comunale alle Politiche delle differenze, sottolinea la relazione che con il Gay Pride si e’ venuta a creare tra movimenti e istituzioni (coinvolti, infatti, sia il Comune che la Provincia di Bologna che la Regione Emilia-Romagna). Il Pride, aggiunge Virgilio, "è un’occasione ripensare e ridiscutere le differenze che si incontrano, e che devono un di più piuttosto che un di meno".

Per Franco Grillini (candidato socialista alla poltrona di sindaco di Bologna e presidente onorario di Arcigay) il Pride è un’occasione per "fare pressione sulla proposta di legge regionale sulle coppie di fatto", ma anche per ricordare le "promesse non mantenute a Bologna". E cioè l’osservatorio Lgbt, che "è diventato un indistinto ufficio con due lire a disposizione", e il convegno sulla famiglia omosessuale, mai fatto. Il Pride di giugno, però, avra’ valenza nazionale. "Visto che alle politiche vincerà Berlusconi – spiega Grillini – sara’ inevitabilmente anche una manifestazione antigovernativa".

Mentre Grillini parla, si chiude la camera ardente allestita a Palazzo D’Accursio per Eustachio Loperfido. "Era assessore di Zangheri alle Politiche sociali nel 1982 – ricorda Grillini – quando il Comune ci diede il Cassero. La prima sede che un ente locale dava al movimento: cominciò tutto da lì".


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