Catania, baci agli incroci

  

Scatta il rosso per le auto e sulle strisce pedonali va in scena «Baci all’incrocio, la natura non è mai vergogna», baci lunghi quanto una sosta al semaforo tra coppie omosessuali ed eterosessuali.

L’iniziativa è dell’Arcigay di Catania «per manifestare la piena dignità di tutti nella specifica natura di ognuno», in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids.

Il fuori programma, con tanto di accompagnamento musicale di tromba e violino, è andato in scena ieri mattina in tre incroci cittadini, tra viale Regina Margherita e via Etnea, in piazza Verga e tra corso Italia e viale Libertà.

«Riteniamo il bacio un gesto positivo che va esplicitato – dice la presidente provinciale dell’Arcigay Stefania Licciardello – un fatto sentimentale che può rappresentare il simbolo di una lotta culturale anche in fatto di prevenzione all’Aids. Un bacio non dovrebbe destare nessuno scalpore – ha aggiunto – ci sono altre cose di cui vergognarsi. La nostra iniziativa è anche un mezzo di prevenzione contro l’Aids partendo da strumenti che non sono soltanto tecnici ma da un fatto sentimentale e affettivo».

Detto fatto. Gli automobilisti catanesi hanno così aggiunto ieri una nuova variabile al solito traffico, alle solite buche, alle doppie file e alle noiose e lunghe attese al semaforo, sciroppandosi pazientemente anche un gesto d’affetto – o un’esibizione, dipende dai punti di vista – che magari la maggior parte di loro non avrebbe e non ha mai condannato, né giudicato.

C’è anche chi protesta, certo, chi scuote la testa e chi dice «che schifo», così non manca nulla. «La comunità gay a Catania è molto numerosa, stimiamo sulle ottomila persone, e sta cercando una maggiore visibilità», dice il responsabile nazionale Salute di Arcigay Paolo Patanè, avvocato, che ricopre anche la carica di presidente regionale. «L’Aids è un problema di comportamenti che riguarda tutti – dice – da noi oggi viene il messaggio che la prevenzione del rischio è crollata, anche perché i preservativi hanno nel nostro paese il prezzo più caro in Europa, e i fondi per la ricerca sono stati tagliati, mentre il virus si espande sempre più con patologie correlate come sifilide e tubercolosi. Ma c’è anche una prevenzione più profonda che riguarda la sfera affettiva – aggiunge – i comportamenti che non devono essere discriminati, perché è da lì che poi viene la scarsa propensione a effettuare test e controlli contro il virus, che si espande soprattutto dove la sessualità non si vive in modo sereno e dove si abbassa la percezione del rischio».

L’iniziativa si è conclusa in tarda mattinata al semaforo di corso Italia, dopo che gli automobilisti hanno superato quasi a pieni voti anche questa prova di tolleranza, assistendo ai baci con grande compostezza, e spiegando ai bambini che «anche persone dello stesso sesso possono volersi bene». Ultimo semaforo rosso e ultimo lungo bacio: è quasi l’ora di punta, dopo una ventina di secondi impazzano già i primi clacson. Siamo tolleranti, ma pur sempre catanesi.

Fotogallery dal sito di Arcigay Catania
https://www.arcigaycatania.it/crossingkisses.html


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